Gli amici di Telefilm Addicted ci hanno fatto dono di questa loro recensione dell’opera della Vate Ornella firmata dalla pregevole Al. Fatemi sapere cosa ne dite della sua analisi! Domani, invece, per tutti gli interessati, pubblicherò tutti i capitoli del romanzo in un unico post, così da poterlo leggere tutto d’un fiato! E che la luna sia con voi!
Siamo ormai arrivati alla conclusione di quella che è diventata di diritto una delle più grandi opere letterarie del nostro tempo.
“Timidamente Amore”, opera prima della Vate Ornella, è una favola moderna, un viaggio di formazione in cui l’ingenua eroina Sara va alla ricerca dell’amore e della felicità, come una novella Dorothy, accompagnata dalla fedele Polly, che si avventura per le strade fumose della sua città in compagnia di un uomo misterioso,il Destino che la chiama come un abbagliante faro nella notte e le promette di sconvolgere la castità della sua vita quotidiana.
Proseguendo nella narrazione l’intreccio si è fatto sempre più contorto, mostrando colpi di scena e svolte inaspettate, degni dei più complessi thriller psicologici. Ornella ha saputo costruire un climax ascendente di incredibile pathos, capace di tenere il lettore incollato allo schermo, pervaso dall’ardente desiderio di scoprire, puntata dopo puntata, cosa sarebbe successo a Sara e ai suoi compagni; ha saputo trasportarci ogni settimana in una nuova avventura, in un nuovo mondo dove niente è come appare e, con sublime ermetismo, ha dato vita ad una storia che lascia ad ogni lettore la libertà di immedesimarsi e di trarne una profonda morale: è una storia d’amore? Un manuale di architettura barocca? Una commedia degli equivoci? Un trattato femminista o una guida su come si conquista il cuore di una donna? Chi siamo noi per definire un capolavoro di questa immensità, solo i posteri potranno giudicarlo.
Quattro donne tanto diverse, unite dal filo del Destino: oltre alla protagonista Sara, conosciamo infatti la sua affettuosa amica Giulia, la perfida gemella di quest’ultima, Sonia, e la dama delle scelte, Amelia. Tutte hanno incrociato Luigi lungo le loro strade e tutte hanno cercato di conquistare l’amore di quest’uomo, che, come tutti gli uomini, si è dimostrato volubile e incostante, con un solo pensiero fisso che noi donne ben conosciamo. Le donne sono state la vera forza di quest’opera, e già si dice che Sara sia la più grande eroina della letteratura mondiale dopo Anna Karenina e Madame Bovary.
Ciò che emerge sopra ogni cosa però è l’immensa bravura dell’autrice, la Vate Ornella, che si consacra nel firmamento dei grandi autori contemporanei: una grammatica frizzante, un ritmo frenetico, un uso dei tempi verbali assolutamente senza catene ed uno straordinario uso delle metafore. La Luna, ad esempio, diventa la personificazione della purezza che, con il suo risplendere incessante, illumina il cammino di Sara verso la piena consapevolezza di se stessa e dei suoi sentimenti. Impossibile poi enumerare tutti i neologismi che ormai sono diventati di uso comune e che hanno arricchito il nostro vocabolario quotidiano di una inusuale eleganza; “Il silenzio ai sentimenti” e “Nessuno sogna se i sogni sono veri ma se il sogno vien dal cuore e nessuno lo rifiuta dimmi la verità” sono ormai diventate citazioni iconiche.Ornella non è un’autrice che si possa prendere alla leggera e leggere nei momenti di svago: la poetica di questa donna intraprendente necessita un’analisi minuziosa, perché dietro ogni virgola ed ogni aggettivo si nasconde un mondo pieno di significati reconditi.
La Vate si è poi distinta per una cultura fuori dal comune, che non si limita alla sola letteratura, ma che spazia mirabilmente dall’architettura alla musica. La casa di Giulia e Sonia è un vero capolavoro: il labirinto contorto di stanze non è altro che la trasposizione dell’altrettanto cavillosa vicenda a cui abbiamo assistito. L’intricato rapporto tra le sorelle Giulia e Sonia e l’attaccamento morboso di queste nei confronti della fioraia Sara si riversano prepotentemente in un’architettura cervellotica, in un incrocio di corridoi in cui si vede difficilmente la luce, tanto importante nella poetica di Ornella. Le scelte musicali che fungono da colonna sonora al gran ballo rivelano poi uno spiccato gusto musicale. Grandi icone del pop, quali Cher e i BackstreetBoys, accompagnano perfettamente la conclusione di una delle storie d’amore più grandi di tutti i tempi, ed ovviamente, anche in questo caso, i titoli non sono casuali: “Believe”, “Sweet Dreams”, “I Want It That Way” – un palese richiamo ai sentimenti della protagonista, alla sua fede cieca nell’amore e al coraggio di lottare per raggiungere i propri obiettivi. Sara debella la concorrenza e si innalza ad unica donna nel cuore di Luigi; testimone silenziosa di tutti i suoi successi, la sempre fedele Polly.
Ora che “Timidamente Amore” è giunto alla sua conclusione è difficile riuscire ad immaginare un nuovo futuro. È innegabile, niente sarà più come prima; Ornella ha segnato definitivamente il confine per la nuova letteratura italiana. Orfani disperati di questo masterpiece inarrivabile, di quest’unica stella luminosa in un mondo ormai in completo declino, possiamo però sperare di tornare a riveder le stelle con il suo sequel, già annunciato da Ornella ai suoi fan in adorazione; nel frattempo potremo sempre consolarci con “Il segreto di Patrizia”. Non tutto è perduto.