[su_dropcap style=”simple” size=”5″]S[/su_dropcap]iamo arrivati ai 100.000 fan, neanche tantissimi in verità visto che la pagina esiste dal 2011 e altre più giovani ne hanno anche di più. Semplicemente sulla mia non si fa proselitismo, né c’è un servilismo alla Fantozzi nei confronti dell’utente medio o dei “temi sensibili”… né tantomeno io ho le conoscenze che hanno altri miei “colleghi”. Metto le virgolette perché qualcuno potrebbe offendersi se osassi equipararmi a tanta magnificenza.
Per farla breve, se io stasera volessi spalare merda su un partito politico, mi passerebbe per il cazzo se da 100.000 si scendesse a 95.000, chiaro? Perfect.
Chi sono i nuovi vip dei nostri giorni? “Quelli con tanti like”.
Alcuni sono molto simpatici, altri creano video divertenti, altri parlano di trucco, altri ancora cantano, ma come si comportano nel privato? Fondamentalmente sono dei signor nessuno, ma quando si diventa popolari si acquisisce per statuto il carattere di Paris Hilton. Anch’io sono un signor nessuno, intendiamoci, ma “almeno” alle email rispondo. La filosofia di Maria Antonietta, cioè quella di rivolgere la parola solo ai ceti di pari livello o più alti, non mi appartiene.
Ovviamente capitano i giorni in cui ti svegli per andare a lavoro e trovi 90 messaggi nella posta di Facebook, di cui la maggior parte denunciano la stessa cosa. Magari la sera prima è stato scoperto un nuovo santone o una nuova cafonata. Nei limiti del possibile cerco sempre di rispondere a tutti, magari anche solo un uno smile “riassuntivo” dell’emozione che mi ha provocato la lettura. Certo è che però leggo tutto sempre, magari tardi, ma a leggere leggo. La moderatrice Milena, anche per via di impegni personali, si limita a controllare i flame e lo spam nei commenti delle discussioni, molte delle quali non hanno più ormai nessun controllo. La posta la legge raramente.
Anche se è grazie alla mia pagina se nel 2012 avete scoperto i prediciottesimi, diamo a Cesare quel che è di Cesare (che gioia). La mia pagina ha di fatto “generato” altre pagine. Come dimenticarci degli sposi napoletani che si facevano le foto fuori alla vetrina di Gucci, o delle ragazze opulente rinchiuse in leggings che non lasciavano nulla all’immaginazione (queste cose oggi le si possono trovare sulla pagina Facebook “Il Vrenzolario” – non gestita da me). Fu poi la volta delle perle delle disadattate, convinte di parlare con uno psicologo nel lontano 2011 (come dimenticarci del caso dello stalker?)… degli annunci di lavoro dei sogni… fino ad arrivare ai più recenti disturbi alimentari. Quindi per chi è qui da poco, sarebbe bene chiarire che la pagina non parla solo di melariani o animalari fanatici.
Tornando però ai “miei colleghi”… in primavera scrissi un’email a Francesco Sole, per proporgli un lavoro. Quindi lo avrei pagato per ottenere un video promozionale per una mia attività. Quest’email non ricevette alcuna risposta. Giustamente, hai 1 milione di fan su Facebook, pubblicizzi in TV Mediaset Premium, puoi mai rispondere a XY?
Altro esempio di piacere al contrario: nel 2008 seguivo una youtuber italiana che viveva a New York e che sognava di diventare una cantante. Durante un mio viaggio di piacere negli USA nel 2010, decisi di contattarla per conoscerci. Lei sulla sua pagina Facebook (che arrivava a tutte le 6000 anime) scrisse qualcosa tipo “stasera ho appuntamento con un mio fan qui a New York City”… Bah. A me è capitato di incontrare dei “fan”, che magari dovendo passare per Salerno mi invitano a bere qualcosa… ma mai ho fatto ‘sta cafonata da pernacchi. Andammo comunque a bere un caffè a Rockefeller center, e lì le dissi che sarei andato a cena con un amico di New York che faceva il compositore per Hollywood. Mark Snow (X-files, Smallville, Ghost Whisperer , etc). La invitai quindi a cena con questo compositore, presumendo di fare cosa gradita, ma la risposta fu no. La ricontattai poi questa primavera per proporle di fare un video promozionale (lo stesso in cui sarebbe dovuto comparire Sole), nessuna risposta. Prima di questo solo monosillabi e frasi schiattate in corpo. Rimossa dagli amici.
Ultimo esempio, un gruppo di famosissimi videomakers napoletani.
Fantastici. Geniali.
Durante i loro primi anni di attività, quando la loro popolarità arrivava quasi a eguagliare quella della parcheggiatrice abusiva a piazza Dante a Napoli, ho più volte pubblicizzato il loro lavoro. La mia pagina contava già 50.000 followers, la loro andava avanti un po’ a rilento. Pubblicizzai la loro web series, partecipai a un episodio come comparsa, condividevo spesso i loro video, ero un fan sfegatato. Essendo poi miei conterranei capitò anche di incrociarsi a eventi o più semplicemente “in giro”. Tipo… al matrimonio di mia sorella. E niente, contattai anche loro in primavera per essere esecutori materiali di questo video… Indovinate?
Nessuna risposta. Giustamente, adesso hanno come clienti: La7, Sky, Intesa San Paolo, etc. Non è che possono prendere in considerazione il Signor Nessuno e i suoi soldi. Che poi la vita è una ruota e magari tra 10 anni si ritroveranno a vendere caldarroste, questo è un altro discorso (futuro che ovviamente non auguro). Probabilmente un’email di risposta del tipo “siamo molto impegnati in questo periodo e non possiamo dedicarci ad altri progetti” sarebbe stata cortese, però vabbè.
Come ho conosciuto Mark Snow? Nel 2008 lo intervistai per un progetto universitario, sia a lui che ad altri esponenti della 20th Century Fox USA, con lui rimasi in contatto. Tutti molto cordiali e disponibili comunque.
Quindi: gente dall’altro lato del mondo che produce prodotti per milioni di dollari ti risponde, le realtà italiane un pelino più piccole no. Ri-perfect
A cosa mi serviva questo video? Per promuovere il mio libro. Ho un editore e il libro uscirà a dicembre di quest’anno. Dopo il post che pubblicai qualche tempo fa sulla mia ricerca di una casa editrice, qualcosa in effetti si mosse. Ero in attesa di due pareri di due importanti agenti letterari. Il primo, per voce di una ragazza nata nel ’93, mi rispose: sebbene editori come Mondadori abbiano pubblicato dei libri tratti da pagine Facebook di scarsa qualità, e pur riconoscendo il mio come un lavoro buono, non se la sentivano di rischiare essendo io un esordiente. OKAY. Il secondo invece: “il libro ci piace, magari ne riparliamo per il 2018?”. Ma anche no. Ero quasi deciso a fare un’autoproduzione, quando un piccolo, ma ben inquadrato editore mi ha contattato e ho firmato il contratto.
Il libro quindi ci sarà, il video promozionale anche.