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IL CASO SU ASIA ARGENTO

Categorie: Riflessioni
By 13/10/2017No Comments

Su Twitter ho manifestato solidarietà verso Asia Argento, non riesco a a immaginare alcuna ragione valida per sentirsi autorizzati a definire una donna come una troia o una zoccola. Partendo da questa premessina, visto che generalmente non mi interesso di “cronaca/gossip”, ho indagato per cercare di capire perché si sia arrivati a questo. Asia ha confessato di aver subito uno stupro vent’anni fa da un bavoso di Hollywood: Weinstein. E perché la si critica per una cosa del genere?

Ma dove l’avevamo lasciata alla Argento? A febbraio di quest’anno, quando, con il suo cellulare, fece una foto di nascosto a Giorgia Meloni mentre mangiava, condividendola poi sul suo Instagram con la didascalia “La schiena lardosa di una fascista”. Già da quell’uscita mi parve di capire che non stesse proprio benissimo, io la vidi dal vivo in una discoteca a Salerno, anni fa, e mi sembrò un pochettino eccentrica, ma giustificai la cosa pensando comunque al “personaggio”.

La Meloni, invece, rispose su Facebook offesa per quel “lardosa”, questo perché partorì da pochi mesi e quindi non poteva essere in forma smagliante, ma molta pacatezza ci fu per quel “fascista”. Ovviamente, di cosa ti vuoi offendere?
Mi ricordò quel meme che girava qualche anno fa su Beautiful, con Brooke e Stephanie che litigavano e nei fumetti inventati c’era il dialogo:

Stephanie “Sei solo una povera puttana!”
Brooke “Io non sono povera!”

Questo è quindi l’ultimo ricordo di vita pubblica che ho su Asia, cos’è successo però oggi? In America è scoppiato il caso Weinstein, bavoso produttore cinematografico che avrebbe molestato e/o stuprato negli anni decine di attrici e modelle, anche di primo rilievo. Asia Argento, a distanza di vent’anni, confessa di aver subito violenze anch’ella. Il sito dell’Ansa riassume la vicenda raccontata dall’interessata sul New Yorker.

“Nel ’97, Asia Argento racconta di aver ricevuto un invito per un party della casa produttrice: quando arrivo’ pero’ non c’era alcuna festa, ma fu portata nella suite di Weinstein. Li’, nonostante lei abbia ripetutamente tentato di sottrarsi, e’ stata costretta a subire del sesso orale, dopo che Weinstein le sollevo’ la gonna. “Mi terrorizzava, era un uomo troppo grosso per me. E’ stato un incubo”, ricorda l’attrice, che alla fine di quel rapporto disse: “Non sono una prostituta”. E Weinstein – racconta – comincio’ a ridere. “Non ho detto nulla finora perche’ avevo paura che potesse distruggermi come ha fatto con molte altre persone. Che potesse rovinare la mia carriera”.

Fonte

Fin qui quasi nulla da eccepire, quel quasi lo sottolineo perché molte donne se ne sarebbero fottute della carriera e avrebbero denunciato. Anche perché l’Argento non era la tronista senza arte né parte, ma era comunque un’attrice figlia d’Arte e nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto continuare a girare film col padre. Che, in effetti, era forse davvero un’oscura ipotesi. La polemica è nata perché dopo quella violenza Asia ha comunque continuato ad avere rapporti lavorati, rapporti sessuali consensuali e relazionali con quell’individuo. Quindi, qual è il messaggio che viene criticato dagli opinionisti come la Lucarelli o Luxuria e che arriva alle giovani? Denuncia dopo vent’anni, quando iniziando a farlo anche altre, e dopo film, collaborazioni e rapporti sessuali consensuali? In effetti arriva quello.

Vladimir Luxuria scrive su Twitter:

Donne staccatelo a chi vi forza a un rapporto orale, non fateci un film dopo un anno andandoci insieme a Cannes.

Selvaggia Lucarelli su Facebook:

Ad occhio, sono abusi un po’ troppo prolungati e pianificati per potersi chiamare tali. E se tu sei la prima a dire che lo facevi perché la tua carriera non venisse danneggiata, stai ammettendo di esserci andata per ragioni di opportunità.