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MAMME VEGANE CONTRO L’INVIDIA 4: IL TRANELLO

Categorie: Mamme vegane contro l’invidiaPerle DistruttiveSaghe & Manipolazioni
By 18/05/2016No Comments

Sono imperdonabile. Durate i miei quattro giorni a Torino, per via del Salone del Libro, vi ho tenuti all’oscuro di questi sconcertanti sviluppi. Purtroppo sono stato ospite in una casa sprovvista del collegamento a Internet, inoltre al Salone ci stavo dalle 9:00 alle 20:00. Diciamo che la voglia di aggiornare il blog era assente. Torniamo però subito in tema e adesso concentriamoci su cose più elettrizzanti.

Nel nostro gruppo segreto preferito di Facebook c’è stata una svolta. Forse è stata tesa una mano nei confronti di Vipera, ma ella è diffidente. Ha capito subito che l’amministratrice Elena vuole solo tenderle un tranello.

lucre

Pare comunque evidente che questa signora abbia avuto modo di vedere questa mia foto privata. Ahimè, però, io non gestisco la pagina con Piper. Qualora invece ci si riferisse alla Moderatrice Milena… è comunque in errore, in quanto il “moderatore” modera, “l’amministratore” amministra.

Vipera non ha ceduto e non si è ancora rivelata, anche se l’amministratrice Elena ha già escogitato una nuova strategia. Pare che stia contattando tutte le iscritte a quel gruppo chiedendo a ognuna di esse come valutano l’esperienza “vegan” e il gruppo in generale. Di questi messaggi non è possibile condividerne gli screenshot, in quanto potrebbero essere diversi da persona a persona (anche se dubito la Elena sia tanto sveglia). L’importante, comunque, resta il concetto. Non è chiaro quante speranze possa avere di sentirsi dire una confessione in privato, ma non ha importanza. Un po’ come il visto per gli Stati Uniti dove ti si chiede se hai parenti nelle SS o se hai risentimenti verso gli USA. Questo perché, ovviamente, se io volessi farmi esplodere a Times Square lo andrei a confessare sulla richiesta di visto per entrare nel Paese. Gli americani sono delle volpi.

Nel gruppo, intanto, un’altra mamma ha esposto una vicenda. Il piccolo Tobi e l’espediente educativo.

manichino

In merito a questa grottesca storia (da servizi sociali) è emerso che si trattava di una burla, in quanto la signora in questione pare non abbia neanche figli ed era un altro elemento di disturbo non coadiuvato da me. Un troll di cui il gruppo si è liberato.

Ancora troppe domande però asserragliano la nostra mente: quali sviluppi avrà avuto l’indagine dello zio maresciallo? Cosa avrà percepito la sensitiva in merito a questa vicenda?

Queste e altre domande troveranno risposta solo nel tempo. E noi di tempo ne abbiamo.

Una cosa però è certa, il nostro motto da condividere:

#ResistiVipera

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