TIMIDAMENTE AMORE CAP 2

Eccoci all’evento più atteso di questo blog. Il nuovo capitolo di Timidamente Amore, il romanzo rosa firmato dalla signora Ornella. Parti dal primo capitolo cliccando qui.

Il suo successo arriverà a far impallidire Gomorra e Il Codice Da Vinci, me lo sento. Al salone del libro di Torino ho stretto negli anni rapporti e amicizie con diversi editori, pare che qualcuno di loro abbia ricevuto il dattiloscritto completo, ma per ragioni legali non se la sentono di inviarmelo. Mi hanno però garantito che è un trionfo. Noi lo vogliamo in tutte le librerie, capito?

Posso dire, miei cari followers, che ho adorato i vostri video sul tema? Fatene altri!

Qui ci sono gli adattamenti video del primo capitolo.

Ma andiamo a leggere il seguito.

No, no, no, io non ce la faccio ad aspettare un’altra settimana. Voglio sapere come va a finire!

Vi comunico, inoltre, che questa sera a partire dalle 22:00 (circa) sarò ospite a Radio 105 (per 45 minuti eh). Sintonizzatevi che ci faremo dure risate.

Vai al capitolo 3 cliccando Qui!

34 pensieri riguardo “TIMIDAMENTE AMORE CAP 2”

  1. Quest’uomo è la quintessenza della spericolatezza e del pericolo. Superare di scatto i 30 km all’ora, che audacia!

    Ma io non ho capito, era quello giusto… il cuore? O il tempo verbale?

  2. Dai due video (bellissimi) si arguisce che l’archetipo dello stalker gira su una Peugeot 206.

  3. Ma l’orologio è la rosa nel cruscotto sono un rebus da Settimana Enigmistica? Io non riesco a risolverlo e mi sento male ad essere stata battuta dalle pancine. Aiutatemi!

  4. Ma solo a me sembra una sorta di maldestro collage di vari pezzi dei racconti de “La mia fantastica storia d’amore”?
    In un racconto c’era una che si faceva palpare le tette alla prima uscita, in un altro lui portava lei di notte nel parcheggio di un supermercato. Qui c’è puzza di plagio multiplo

  5. Azzardo una possibile traduzione:
    La strada era deserta. E chi caspita dovrebbe esserci in giro in una notte buia e tempestosa (ma con la luna) a parte questi due rincoglioniti (e Giulia che va a bere caffè dalle amiche, ovvio)??

    La macchina supera di scatto i 30…sarà mica un cinquantino? Evidentemente Destino non ha la patente, si vede che è stato troppo impegnare a stalkerare Sara per ricordarsi di farla.

    Nel portaoggetti…pardon, nella cassettiera del cinquantino Sara trova delle sue vecchie foto. Ora, non so perché ma io me le immagino in color seppia, tutte un po’ rovinate, con lei vestita da donna del farwest, stile Dolores di Westworld (senza offesa per Dolores) ma coperta fino al mento (non sia mai che si pensi che Sara è una scostumata, anche se sale in auto con gli sconosciuti facendosi palpeggiare!). In ogni caso, Destino ammette l’effrazione e il furto delle foto. A meno che Giulia non sia sua complice…e questo spiegherebbe perché voglia prendere un caffè da Sara in piena notte e perché si sia tranquillizzata quando uno sconosciuto l’ha chiamata per dirle che Sara era con lui.

    A questo punto il cuore di Sara inizia a battere forte forte: si sarà resa conto di essere nell’auto di uno stalker? E invece no! Batte forte forte perché si chiede se Destino sia quello giusto…giusto per rapinare il caveau di zio Paperone fuggendo poi a bordo della sua macchina che va a velocità folle??

    Comunque, i suoi pensieri sono interrotti dalla radio che (sarà un segno?) all’improvviso trasmette il secondo singolo più amato dalle pancine di tutti i tempi, Alghero, talmente romantico da far addormentare la pericolosissima Polly (sempre che non si sia narcotizzata volontariamente per non essere partecipe delle cavolate della sua padrona). Sara, quando i suoi due criceti vengono svegliati dal volume che supera di scatto i 30…ah no, quella era l’auto! Comunque, i due criceti si mettono a correre e -miracolo!- lei ha un lampo di genio: quando vede un orologio e una rosa, capisce tutto. Tutto cosa non è dato saperlo, ma è lecito pensare che Sara abbia realizzato che, oltre alle foto, lui potrebbe averle sottratto anche un orologio di valore? E che si sia introdotto pure nel negozio di fiori per rubare -attenzione, attenzione- una rosa??

    Piccolo excursus su Giulia, per ricordarci che è l’amica di Sara. Tutto qui. E che, cosa strana visto che forse soffrono entrambe di insonnia e di notte, invece di dormire, si ritrovano a bere caffè (famosissimo rimedio per questo disturbo), si è messa a letto. Però a pensare eh! Che abbia i sensi di colpa al pensiero del guaio in cui ha cacciato l’amica? Forse si è accorta che Destino ha svaligiato anche la sua casa, visto che il suo comodino è desolatamente vuoto?

    Nel frattempo, Destino porta Sara nel parcheggio di un supermercato. Scelta casuale, ovvio. Breve scambio di battute in cui si capisce che tutti sanno tutto e sono felici di questa cosa, e il tempo (verbale forse?) si ferma (per chiedersi come sia possibile passare dal passato al presente con tanta disinvoltura), ma poi Sara sorride.

    Suspense e “patros” a gogò in questo finale di capitolo!!!

  6. Fa la coppia con la scena della prima puntata, in cui “non c’erano i fiori e nemmeno la luna”. Tutta una strategia stilistica sua…

  7. Aspetta, aspetta, aspetta, ci sono.
    La rosa che è nel cruscotto stava sul comodino di Giulia!
    Ecco perché ora l’autrice (!) ci mostra che è vuoto. Ed ecco perché queste prendono il “caffè” alle due di notte.
    Sara alla fine del capitolo (!) vuole confessare di essere lesbica, ma lui già sa. E con il suo amore del Destino la farà tornare etero!

    Ditemi che ci ho preso.

  8. Ed eccoci alla seconda puntata del best-seller scoperto dall’impagabile
    Signor Distruggere, l’ormai noto “Timidamente amore”, il cui primo
    capitolo è stato anche oggetto di divertenti rappresentazioni su
    Youtube.
    Avevamo lasciato Sara in macchina col suo destino, in
    viaggio verso una destinazione ignota, tutta da scoprire. E infatti è il
    momento di saperne di più.
    “La strada era deserta e la macchina su
    cui viaggiano Sara e l’uomo supera di scatto i trenta”. Cioè il
    misterioso conducente sta guidando a passo di lumaca (del cane Polly non
    si fa parola: forse è dietro a spingere, perché a questa velocità si fa
    fatica anche a tenere il motore acceso), ma all’improvviso ha un guizzo
    degno di Nico Rosberg e porta la vettura oltre il muro dei trenta
    all’ora. Apprezzabile il fatto che, comunque, pur in un impeto di guida
    sportiva, lo sconosciuto si mantenga entro i limiti legali di velocità:
    solo perché siamo in un romanzo mistery-romance-giallo-rosa-nero non c’è
    alcun bisogno che i personaggi infrangano il codice della strada.
    L’uomo parla a Sara e le chiede di aprire il cassetto. Dentro lei trova sue vecchie foto.

    “Ma questa sono io… questa foto era a casa mia”. E qui il lettore si
    trova di fronte ad un interrogativo non da poco: “questa foto era a casa
    mia” significa “questa foto è stata scattata a casa mia” oppure “questa
    foto si trovava a casa mia ed ora è qui”? La risposta a questa domanda
    permetterebbe di capire meglio la figura dello sconosciuto: nel primo
    caso sarebbe uno stalker, nel secondo un ladro. Nel dubbio, possiamo
    tranquillamente assumere che sia entrambe le cose ed andare avanti.
    “Sì lo so”.

    A questo punto Sara diventa rossa e il cuore le batte forte forte. Si
    dirà: ovvio, si è finalmente resa conto di essere in automobile con un
    maniaco e comincia a chiedersi come scappare. Invece no, il cuore le
    batte forte forte perché si domanda: “Era quello giusto?” Poiché il
    soggetto non è espresso, non essendo verosimile che Sara si chieda se il
    cuore che ha è quello giusto (il cuore va anche bene: il problema
    potrebbe essere il cervello), dobbiamo ritenere che si domandi se ad
    essere giusto è lo sconosciuto.
    I pensieri profondi di Sara sono
    però interrotti: il silenzio è “rotto” dalla radio, l’uomo – che deve
    essere anche un po’ tamarro – alza il volume a palla e per l’abitacolo
    si spandono le trombe di una versione ska della canzone Alghero. Il
    frastuono non sembra disturbare troppo il cane Polly, che si addormenta
    in braccio a Sara (comprensibile: dopo lo sforzo per aver spinto l’auto
    un po’ di riposo ci vuole), mentre Sara, nel cruscotto, dietro alle
    foto, trova un orologio e una rosa e “iniziò a capire tutto”. Inizia
    soltanto, capire è un processo lungo, richiede tempo.
    Mentre Sara
    inizia a capire, torna in gioco un personaggio che nel primo capitolo
    aveva avuto un ruolo un po’ sacrificato, e che per fortuna ora può
    rifarsi: l’amica Giulia, con la quale Sara doveva trovarsi per un caffè,
    ma che è stata convinta dall’uomo misterioso a tornare a casa, dopo
    essere stata rassicurata sul fatto che la sua migliore amica fosse in
    buona compagnia.
    “Intanto Giulia, l’amica di Sara. Decide di
    mettersi a letto a pensare. Sul suo comodino non c’era nulla”. Non è
    dato sapere a cosa Giulia pensa: forse le stanno venendo (un po’ in
    ritardo) dei dubbi sulla sorte di Sara, forse è un po’ incazzata perché
    l’amica le ha dato buca all’ultimo per andare a spasso con uno
    sconosciuto, forse sta semplicemente riflettendo sui fatti suoi. Il dato
    importante, comunque, è che sul suo comodino non c’è nulla, il che,
    evidentemente, aiuta a pensare meglio: le suppellettili sono una vera
    distrazione.
    Lasciamo Giulia ai suoi pensieri e torniamo all’automobile, che si ferma nel parcheggio vuoto di un supermercato.
    “Ti dirò la verità” esordisce Sara.

    “Io già so tutto” ribatte lo sconosciuto, un po’ risentito perché si
    mettono in discussione le sue doti di stalker professionista.
    “Ne sono felice” conclude lei, che non ama le spiegazioni lunghe e barbose.
    In quel momento il tempo “sembrava fermarsi”, poi “lei sorride”.

    Di primo acchito anche a me, leggendo questo secondo capitolo, verrebbe
    da sorridere come la protagonista. Al vedere però i 150 like che il
    brano ha raccolto, in realtà mi sento più vicino a piangere sconsolato, a
    testimonianza di quanto complessi siano i sentimenti che “Timidamente
    amore” è in grado di suscitare nel lettore

  9. ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
    ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaa

    bellissimi i video complimenti.

    Che trama del cazzo… e che commenti del cazzo… la consecutio temporum non migliora, questa qua non ce la fa.

  10. Ormai è diventato talmente famoso questo romanzo che non mi stupirei che arrivasse la Mondadori a pubblicarlo (ovviamente dopo un lavoro di ghostwrite dietro), solo perché appunto ne stiamo parlando tutti xD

  11. Io l ho letto con “Alghero” di Giuni Russo in sottofondo…esperienza mistica…

  12. Beh a me sembra quasi ovvio, foto orologio e rosa erano sopra il comodino di Giulia e quando Sara invece dice che dirà la verità intende dire che è lesbica, ma con qualche ripensamento: è quello giusto per provare il batacchio!

  13. Siamo troppo indietro… per capire! L’orologio in macchina è l’allegoria del continuum spazio-temporale ed insieme alla rosa (che simboleggia l’amore), ci dicono che “tempus fugit” e l’amore è un treno che passa una sola volta, quindi carpe diem e… o si tromba ora o mai più!
    Quindi nel prossimo capitolo se famo na sveltina…

  14. Mia madre non lo deve sapere
    Non lo deve sapere, non lo deve sapere
    Mia madre non lo deve sapere
    Non lo deve sapere che
    Voglio andare ad Alghero
    In compagnia di uno straniero
    Su spiagge assolate
    Mi parli in silenzio
    Con languide occhiate
    Voglio andare ad Alghero
    In compagnia di uno straniero
    Le corse sfrenate
    Su moto cromate
    Di sera l’estate
    Che scandalo da sola ad Alghero
    Da sola ad Alghero
    Con uno straniero

  15. E’ che Destino lascia la frizione tutta inseme, non la accompagna. Bisogna ac-com-pa-gnar-la, Destì. Piano piano… oooh.

  16. Neanche a me. Giulia è un personaggio talmente inutile che la necessità di farsi una ragione della sua presenza traina la storia.

  17. Quindi solo per me lui rappresenta il classico psicopatico che fa a pezzi le donne, mischiandone i tocchetti per confondere le indagini, come la belva umana di Villaggio?

  18. Hai ragione, accidenti..mi sa che devo proprio seguirlo, quel corso di scrittura creativa…XDXDXD

  19. mmmm…anche questo potrebbe essere. A questo punto mi chiedo se esista davvero un comodino. O ancora: Giulia potrebbe essere stata rinchiusa da qualche parte dallo stesso stalker che ora ha rapito Sara? Per questo non ha nulla sul forse esistente comodino? troppe domande.. troppa ansia…

  20. un attimo di serietà in memoria e onore di giuni russo <3 …1 2 3 4…..58 59 60. Ecco a posto!

  21. ti rendi conto che il tuo commento è più lungo di 5 capitoli del romanzo? (comunque rimango dell’opinione che la minimalista autrice confonda la parola Capitolo con il termine Paragrafo)

  22. … ma dai, è uno scherzo, anche banale… è impossibile che un essere senziente scriva seriamente una simile porcheria!

  23. Stavo leggendo quest’opera meritevole del Nobel per la letteratura a mia madre (insegnante di italiano di scuola elementare e laureata in lettere moderne) per farci due risate e mi ha appena fatto notare he la precisazione sul comodino vuoto di Giulia potrebbe lasciare intendere che Destino (o il potenziale serial killer) ha rubato La Rosa e l’orologio dal comodino di Giulia dopo essere entrato a casa sua… questo racconto assume sfumature nuove ogni rilettura… (ovviamente se l’uso sublime della consecutio temporum non confonde il lettore dopo essere arrivato alla conclusione della prima lettura)

  24. Il tempo sembrava fermarsi poi lei sorride. Ma qui è come sparare sulla croce rossa. AHAHAHAHAHAHA.
    Non so se preferisco i commenti o il capitolo in se. Un vero dilemma.

  25. Uno sconosciuto ti fa salire sulla sua auto in quanto è il tuo destino, tu non hai idea di chi sia, scopri che ti ha pure rubato delle fotografie o che comunque ti stalkerava da tempo e tu che fai… non scappi no, ti domandi: SARÀ QUELLO GIUSTO?

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