Decimo capitolo del primo romanzo della Vate Ornella. In questo scritto, la nostra amata scrittrice, rischia il linciaggio. Per partire dal primo capitolo Clicca QUI.
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Decimo capitolo del primo romanzo della Vate Ornella. In questo scritto, la nostra amata scrittrice, rischia il linciaggio. Per partire dal primo capitolo Clicca QUI.
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Gli animali marini che cantano una dolce melodia (come i passeri della stanza della merda) chi sarebbero? Il paguro Bernardo, la Caretta Caretta, i pesci proverbialmente muti? Non ce la faccio nemmeno a commentare le solite minchiate senza senso, dalle luci incomprensibili ai gesti reverenziati al foglio di seta. Io mi convinco sempre più che Ornella ci stia prendendo tutti in giro: ti pare che una pancina si mette a scrivere che una donna, nella fattispecie l’eroina del ‘romanzo’, fa una sega a un illustre sconosciuto? Faccio fatica a crederci.
Aldilà di chi sia Ornella, le ‘vere’ pancine non si smentiscono invece. La solita mentecatta che legge ‘sta strunzat alla figlia e alle amichette e invoca la censura; le altre due che si scandalizzano e considerano una sega una roba da mignotte. Nell’altro capitolo qualcuno ha parlato di sessualità repressa e io condivido in pieno: urlano allo scandalo, ma si fanno toccare IN PROFONDITÀ dal primo che passa
Il canto degli animali marini. Credo che si tratti di balene, di cui ogni parco cittadino è notoriamente pieno.
PS: è’ con malcelato orgoglio che vedo che “la stanza della merda” è diventato un cult 😀 😀 😀
Chiaro, come dimenticarla! :))
beh dai chi non ha almeno un paio di balene e una manciata di lamantini sempre intorno.
a me però era venuto in mente più “in fondo al mar” o la canzone delle ostriche di Alice….
Lo so sto male!
Beh dai la stanza della merda era un classico che divenisse un cult
Sul coro di animali marini sono rimasto perplesso anch’io. Credo che la Vate abbia scambiato i mugolii e i grugniti del tizio senza TomTom, ma con un essere nelle mutande, per il canto di balene, dugonghi e lamantini
se è una troll, sta trollando noi e le pancine in un colpo solo.
entrerebbe nella leggenda dell’ internet italico, assieme ad alcuni scherzi diventati storici, di fine anni 90..
Nell’altro capitolo si parlava di profondità, ma qui l’unica cosa profonda è la gola di Patrizia…
“L’uomo gli si avvicina con malizia e tira fuori il suo essere Patrizia […]”
Nuovo uomo è in realtà Patrizia stessa; egli è nient’altro che una proiezione, indotta dal grave disturbo mentale che affligge la ragazza.
Noto interessanti analogie con il film “Matrix”. Ne riporto alcune a titolo di esempio:
Morpheus a Patrizia: “Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e ciucciare, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo pieno di cazzi che tu conosci. Il mondo com’era alla fine del ventesimo secolo, quando bastava sederti su una panchina e arrivava un puttanone sciroccato che te lo ciucciava. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Pancine, Mamme e Amore. Sei vissuta in un mondo fittizio, Patrizia”
Ancora Morpheus a Patrizia: “Hai mai fatto un pompino tanto realistico da sembrarti vero? E se da un pompino così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei pompini da quello della realtà?”
[Patrizia prende la pillola rossa e Morpheus la riporta nel mondo reale]
Patrizia: “mi fanno male gli occhi”
Morpheus: “perchè non li hai mai usati”
Patrizia: “no no, è perchè il tizio della panchina mi ha sb… in faccia”
? Ciro!
Date un cheeseburger al gatto e chiudete Internet. Ciro ha vinto talmente di prepotenza da invertire l’entropia.
Alla faccia, ma che bagascione sta Patrizia! Mi piace comuneue questa sequenza, che si svolge praticamente in una mezz’ora scarsa:
1) chiedere un’info qualsiasi a una sconosciuta
2) Tirare fuori l’arnese
3) fare “i propri comodi”
4) dopo aver “gioiato” ricevere il numero di telefono dalla lei in questione (non si sa mai, metti ti venga voglia di un richiamo??)
5) Sparire nel paesaggio!
Una vera storia d’amore insomma, tratta da una storia vera! Seee… buonotte va! Mi meraviglio che le pancine si accorgano solo ora di quante boiate ci scrive La Vate!
Loro non sono disturbate dalle boiate, ma dall’idea stessa di sesso. Solo questo
più che “alla faccia”, direi “IN faccia”.
Dunque questa sarebbe una storia vera, allora ho provato ad immaginare la scena dal punto di vista del tizio che aveva sbagliato strada:
Non appena mi resi conto di essermi perso, parcheggiai l’auto vicino alla spiaggia e mi avvicinai ad una tizia per chiedere indicazioni. Notai che era circondata da lucine che non riuscivo a capire, finché mi accorsi che era uno sciame di mosche che le ronzava intorno attratte dal vestito rosso che indossava, lercio all’inverosimile, come se non lo cambiasse da due mesi. Purtroppo in giro a quell’ora non c’era nessun altro e così provai lo stesso a chiederle le indicazioni per la città. Lei si limitò a rivolgermi un sorriso inquietante, segno evidente di un profondo disturbo mentale, poi rispose: “Qui è molto bello…”
Io ero disperato, ero in ritardo ad un appuntamento importante, cercai ancora di farmi capire: “Si, è molto bello, ma io devo andare in città, dammi qualche indicazione, dimmi di più…”
Lei cominciò ad agitarsi in una specie di convulsione con gesti che potrei definire solo come “reverenziati” (si, lo so, non vuol dire niente, ma avreste dovuto vederla!!) e quindi si accasciò su una panchina seminascosta da un cespuglio. Temendo che si sentisse male mi avvicinai per aiutarla e fu a quel punto che lei mi si avvinghiò, mi aprì i pantaloni e cominciò a praticarmi un servizio orale che, devo confessarlo, raramente mi venne eseguito con tanta passione e maestria, tanto che nel momento cruciale, mentre l’essenza del mio essere (non per vantarmi, ma tengo Alien nelle mutande) le schizzava copiosamente sul volto, avrei giurato di sentire un coro di creature marine cantare gioiosamente. Finalmente la pazza sembrò calmarsi, rinunciai a chiedere altre indicazioni e, mentre mi ricomponevo e la salutavo per tornare alla macchina, lei mi mise in mando le sue mutandine di seta sulle quali aveva scritto il numero di telefono. Inutile dire che finirono nel primo cestino dell’immondizia: anche quelle, come il vestito, non se le cambiava da due mesi!!!
?
In effetti la tua versione è più comprensibile…
Mi domando solo: “Ma io cosa facevo nella vita prima di conoscere questo blog?”
Ricostruzione perfetta. Mi pare di aver letto qualcosa di simile sulla cronaca di Roma di qualche anno fa…
Era Ornella
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Io ti adoro!! ???Ti prego, riscrivi tutta la storia!!
No, vabbè, ti piace vincere facile!! ? ?
Beh diciamo che si vede un’altra mano e complimenti!!!
Ricostruzione quasi perfetta, ma propendo per l’ipotesi che sia lui ad estrarre il suo essere, probabilmente ha pensato che la stolta, memore degli insegnamenti della mamma (non si parla con la bocca piena), se impegnata in una fellatio non avrebbe più potuto dire stronzate 🙂
Eh, ma stai tralasciando il fatto che tutti gli insegnamenti su come essere donna, Patrizia li ha ricevuti da don Luca
Mi sono registrata soltanto per dirti che sei un genio.
2 romanzi su 2 c’è un tipo che si tira fuori l’uccello e una che glielo piglia al volo…
Dalle parti di Ornella mi sa che i campi di granturco si sono estinti
In questa nuova perla scopriamo che:
1) Viene confermato che Patrizia vive all’interno del circolo polare (c’è l’aurora).
2) L’uomo ha una capacità di processare dati più lento di un tostapane: quando risponde a Patrizia, è già giorno di nuovo (le aurore sono visibili solo di notte, ma lui ha il Sole che, invece di accecarlo, gli fa brillare gli occhi).
3) Dentro ad ogni cespuglio c’è una panchina che vuole uscire.
4) Gli uomini concentrano tutta la loro personalità e carattere nella zona dei genitali, il resto del corpo serve solo come sistema di sostentamento e locomozione.
5) Il mare è nella lista dei più ricchi del mondo.
6) Dire “muto come un pesce” è discriminatorio.
7) “Hey, I just met you… and this is craaaazy! But here’s my number, so call me maybe!”
2) io sto rispondendo da ieri sera infatti….
lenti a contatto a specchio.
3) ho molta paura… molta.
4) il mio pene ha preso il diploma.
5) beh é risaputo.. omega 3 omega 6 😀
6) ssssh acqua in bocca…
7) cacchio non mi è venuta in mente quando ho commentato io.. 1000 punti
:
L’aurora non è per forza l’aurora boreale eh, anzi! 😉
https://it.wikipedia.org/wiki/Aurora_(giorno)
Quindi non è solo una stalker ma anche una ninfomane!
Ho iniziato questo mio commento almeno dieci volte non trovando mai adeguate le mie elucubrazioni e quindi, in preda allo sconforto più nero -consapevole che i commenti di questa nostra piccola tribù indicano una popolazione di ben misero numero, incapace quindi di sovrastare la folla deambulante di cervelli vergini d’ogni più pallida nozione di altruismo, generosità o devozione-, mi limito a rendere omaggio alla fellatio che ci ha sorpresi tutti e rincuorati: la Vate, nel suo piccolo piccolissimo, è per le pari opportunità!
Vai, Patrizia, spompina ogni passante dimostrando che non solo Destino è destinato a grandi imprese e che la repressione religiosa e l’ignoranza possono ancora essere contrastate a colpi di lingua!
Perché si sa che ne ferisce più la lingua che la spada!
Magari non proprio quella lingua…
Ma vabè.
Ma la zoccola non era Agata?
Si. Patrizia, inveceo, lo fa per passione.
Da Bocca di rosa a Gola profonda
lo sono tutti
“reverenziò i suoi gesti”… Che cappero significa?
No, aspetta, ho capito: è un modo gentile e altolocato per dire “voglio farti una pompa” con tanto di gesto della pompa.
Ecco.
Direi che è sinonimo di scappellamento.
Probabilmente la Vate voleva dire che Patrizia, da brava donna del medioevo, salutò facendo una reverenza che quell’uomo, sporcaccione e birbante interpretò, invece per un interesse di Patrizia verso le sue parti basse e così glielo cacciò davanti. Adesso a tutti è chiaro che nel mondo pancino se ad una gli viene messo davanti è obbligata per “senso del dovere” a rendere servizio all’uomo del momento
Aiutatemi a capire, quando dice che tira fuori il suo essere parla del suo ca…rattere? e il nettare che la colpisce è una rappresentazione simbolica del piacere di conoscere una nuova persona, vero?
Perché non ci posso credere che, al di là dei film delle ####, ci sia qualcuno che possa rappresentare un primo incontro così con una esplosione di gioia su una panchina all’ombra con uno che le aveva chiesto una indicazione. O forse sono solo io lo sfigato che trova tutte bigotte che addirittura vogliono almeno prendere un caffè e sapere come mi chiamo prima di tirar fuori il mio essere.
Che ignobile porcheria, non c’è uno straccio di trama, sta cretina va in giro a concupire qualsiasi uomo respiri, con il primo le è andata male perché è rimasta con le mutande addosso dopo averci scambiato una mezza parola e quindi ora questo lo ha reverenziato (qualsiasi cosa voglia dire) subito su una panchina per un servizietto. Lui poi è il classico signore che tanto piace alle pancine, dopo i suoi comodi se ne esce con un “Ciao” fa finta di prendere il suo numero e scappa via (ma chi di voi si porta pezzi di seta dove scrivere il numero di telefono? non è più comoda una moleskine?).
Guarda, penso che come minimo siamo in due, ma oltre al caffè nel mio caso ci vuole almeno almeno una cena al Caminetto a MIlano Marittima o da Robertino a Palau, altro che caffè…. chapeau a te che dopo un minimo di intrattenimento sociale vieni omaggiato e reverenziato!
Non è “intrattenimento sociale”, è l’equivalente dell’odorarsi il sedere fra cani. XD
Persino loro osservano questo, chiamiamolo così, preliminare (e la cosa può anche avere esito negativo!)
Patrizia…Patrizia no. Non ha bisogno di odorare.
Plot twist del secolo!!!
Ma quanto sono maliziose queste che commentano!
Io a “Tira fuori il suo essere” ho pensato che ha espresso a Patrizia la sua personalità, mentre con “lo prese fino al punto in cui il suo nettare la colpisce” ho inteso che Patrizia ha ascoltato le parole dell’uomo finché non è rimasta impressionata da lui (dal suo nettare, ovvero il suo io interiore, quindi un sentimento più profondo di un’attrazione superficiale). Se così non fosse, cosa ne penserebbe il prete?
Ps: spiegatemi cosa vuol dire “reverenziare i gesti”
pippen sei un meraviglioso paraculo…
Ahi ahi… insurrezione pancina! Standing ovation per Raffaella che legge il capolavoro alla figlia e alle sue amichette. Ma quanto dura ‘sta lettura, il testo è lungo dieci righe scritte larghe?
#JeSuisOrnella
Non ci credo!!!!!!
Alura
Qui scoppia la guerra Pancina..
Ornella sta veramente facendo “indinniare” le zelote.
(che poi sappiamo fanno di peggio…)
Comunque e’ roba da pancina hot, da segreti dei nostri mariti… e che diamine stavolta concordo anch’io si sta un pochino esagerando..
Comunque..
Cosa potrai mai leggere poi alle bimbe sotto l’ombrellone per stimolare la loro immaginazione?
Tartarino di Tarascona?
l’Austria era un paese Ordinato?
Alice nel paese delle Meraviglie?
Eh non sia mai. In confronto all’ insuperabile Il segreto di Patrizia tutto il resto è merda si sà.
Ma veniamo a lei..
Patrizia fa un pompone per una indicazione.. e fa pure rima.
E dopo il servizietto.. lui “ciao”… Può essere solo Destino riconosco lo stile inconfondibile.
Un paio di domande mi fanno lambiccare.
1) come diamine si reverenziano i gesti?
2) foglio di seta? FOGLIO DI SETA? non di carta seta (che ancora ancora) di seta e come cazzarola ci ha scritto su?.
3)gli animali marini che cantano.. non lo voglio commentare… Mi rifiuto!
4) Lui ha un essere nelle mutande. perchè ha continuato a venirmi in mente cecco il fornaio di fantozzi?–
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Hai vinto tutto!
LO SFILATINOOO!!!
sui fogli di seta si scrive col rossetto, ovviamente
E brava Ornella con un passato da facilina.
A proposito di “passato”, ho appena decifrato un frammento del Codice Grammaticale Ornella: la consecutio temporum della Vate prevede che dopo un passato remoto indicativo segua un presente indicativo a sostenere che l’azione non ha ulteriormente cambiato punto temporale.
Oddio… aiutatemi…
troppo tardi.. oramai sei nel tunnel.
Noooooooooooooooooooo
Po’ esse…
Ormai sei uno di noi….. sei nel tunnel…. e mo’ so cxxxx tuoi!
Quest’oggi la nostra Ornella ci regala un Pancinahot che più hot non si può, con sdegno delle altre perchè Patrizia non chiude forte forte gli occhietti, aspettando che finisca. #resistiornella
stavolta l’ha fatta fuori dal vaso 😀 😀 😀
Più che altro le ha schizzato in faccia 😀
CAPOLAVORO! È cosi moderno che non tutte possono apprezzarlo.
Ornella sta portando il sene della rivoluzione, sgrammaticata, sessuale nel gruppo ( con quasi 50 anni di ritardo, ma questo e un dettaglio insignificante ).
Vai Ornalla, vai… Continua siamo tutti con te
“sta spargendo il seme”
Vediamo se ho capito qualcosa in cotanta sconclusionatezza. Spunta fuori un nuovo uomo dal nulla alla fine del Cap.9 che tira fuori il suo “essere” – antesignano di Destino quando dice “vuoi che lo tiro fuori?” – e Patrizia lo “reverenzia” (che nel linguaggio pancino è sinonimo di “scappella”) facendogli un pompino e fu gioia ovunque. Spero che il foglio di seta su cui Patrizia (il cui segreto è essere un troione galattico) ha scritto il numero non sia stato usato per asciugare la gioia.
Ragazzi, da domani tutti alle panchine del parco a chiedere indicazioni per la città alle passanti!
Non credo che il foglio di seta sia “ingioiato”, altrimenti oltre al numero ci sarebbe Padre Pio, come ben sappiamo.
Ma lo prese… dove?
In mano, in bocca, davanti davanti, dietro dietro, in tasca? DOVE?
Anche tra i commenti noto diverse interpretazioni, qui urge consulto.
Propendo per la fellatio o il paizuri.
che diamine è il paizuri???? son vecchiotta, queste cose moderne mi confondono 😀
Quella che nell’italico idioma e’ detta “la spagnola” 😀
Aaaaaah! tutto chiaro adesso, grazie 😀
Orpo. L’ho letto davvero. Grazie a questa perla, ora abbiamo la risposta riguardo una cosa che ci aveva fatto fare un salto sulla sedia in Timidamente amore.
“Lo tiro fuori?” significava davvero “lo tiro fuori”.
Certo che questo romanzo è una stele di Rosetta, eh!
Seee…. mo se chiama “stele”….. come la “spada de foco” del film “Un sacco bello”! 😉
Anche il tizio che chiede le informazioni è una stele…una stele, un cippo, un obelisco d’ammmmooore!
Ma a nessuno fanno pena le povere bambine che in vacanza son costrette a sorbirsi una sequela di frasi sgrammaticate e dai contenuti a dir poco deliranti?
Ora, apprezziamo la buona volontà della mammina di leggere una storia alla figlia, ma diamine, dove sono finiti Biancaneve, I tre porcellini, Harry Potter, Pippi Calzelunghe e compagnia? Troppo lunghi? Trama troppo complessa? O forse per questa gente sono solo degli emeriti sconosciuti?
In ogni modo i protagonisti di Ornella sono in miglioramento, come prestazioni: con Luigi “ovunque c’era gioia”, con quest’altro il nettare invece colpisce preciso il bersaglio.
Buone farneticazioni a tutti! 🙂
In realtà è il contrario: questo è antecedente a Luigi “Irrigatore Da Giardino” Destino.
Anche a me colpisce che queste brave mammine, capaci di farsi venire una crisi di nervi se a scuola fanno fanno una lezione sul bullismo (“il gendeeeer!!!!11!”) , poi leggono questa roba a delle bambine. Anche se non contenesse esplicite scene di sesso, è comunque spaventosamente diseducativo. E scritto male, mavabbè…
Figurati se capiscono che è scritto male, le pancine pensano di trovarsi di fronte ad alta letteratura; mi attanaglia il dubbio che non abbiano mai aperto un libro nella loro vita. Che sia diseducativo puoi capirlo tu, loro si scandalizzano solo di fronte alla scena di sesso esplicito, ma considerano una tale immondizia un romanzo d’amore, che probabilmente le rappresenta: il loro scopo nella vita è trovare un uomo (uno qualunque) e fare figli. Obiettivi come il lavoro e l’autonomia, per esempio, non rientrano nel loro orizzonte vitale
Ok, caro “Mistero” 2, farsi fare un pompino da quella psicolabile di Patrizia è circonvenzione di incapace! Oltretutto, okkio!! È vestita di rosso come Kelly LeBrock- lei è Patriziaaaa!- ma dal fatto che la sua demiurga Ornella usi costantemente il pronome “gli” per riferirsi a lei, mi sa che nelle mutandine di seta nasconde una sorpresina, un simpatico “essere” simile al tuo, pronto ad esplorare la profondità del tuo animo…
Ok, a questo punto NON è Agata che batte, ma Patrizia: “c’è chi l’amore lo fa per noia (le pancine), chi se lo sceglie per professione (forse Agata)
Bocca di Rosala nostra Patrizia né l’uno né l’altro: lei lo faceva per passione” [chiedo infinitamente scusa a Faber, ovunque sia, per averlo citato in un commento a questa sciagura letteraria].La continua alternanza di passato remoto e presente tipo montagne russe mi provoca vertigini e nausea, spero che sia un geniale artificio letterario per farci sentire immersi nel passato che lei racconta, attualizzandolo, ma nel contempo rimarcando la distanza da Patrizia, quasi sicuramente proiezione della vate Ornella e di un suo passato da facilina-molto-molto-facilina, quando ancora non aveva ricevuto l’illuminazione sulla via del pancinismo.
O forse ho solo mangiato pesante e Patrizia ha uno spacciatore che vende roba forte!
UN MOMENTO FERMI TUTTI.
EPIC CROSSOVER OF HISTORY!
Patty e’ la donna che ha accettato la compagnia di Giggi Destino in Timidamente Soffocone!
Ora tutto torna!
Ma siete proprio sicuri che egli non tiri fuori il suo essere Patrizia? L’interpretazione erotica assume l’esistenza di una virgola che non si rinviene affatto. Esegesi del testo: chiaramente si allude alla fusione di due spiriti affini. Il nettare di lui, che è metafora dello spirito, colpisce Patrizia, vale a dire la stupisce avendo ella finalmente incontrato la sua anima gemella. Altre interpretazioni sono da ascriversi, a mio avviso, ad un eccessivo consumo di youporn da parte del lettore.
Di solito ci si presenta dicendo “piacere”, Patrizia ha voluto strafare e il piacere l’ha direttamente dato.
In buona sostanza, per non correre il rischio di rimanere fregata come la volta scorsa fa un pompino al primo che passa di lì…certo dopo avere “reverenziato” si può far di tutto. Soprattutto, il dono di patrizia si sarà esplicato anche tenendo in mano l’uccello? Avrà capito se lui ha apprezzato la pompa?
Dannazione, ora che c’è google maps non posso nemmeno più farmi sbocchinare da quelle a cui chiedo informazioni!
Comunque sia, un punto per la Vate, le critiche delle pancine le fanno acquistare punti a prescindere! Ora non la voglio più uccidere, mi accontento di sputarle addosso!
Be’ no, puoi sempre chiedere informazioni dicendo “scusi signora, devo andare in città ma non mi funziona il Wi-Fi: me lo farebbe un pompino?”
Non so che darei per leggere tutti i commenti ai capitoli di entrambe le opere della nostra vate, per vedere quante psicopancine partono, come queste ultime, lancia in resta a scandalizzarsi per le “metafore sessuali troppo spinte” di quest’ultimo capitolo, e magari commentanto l’altro “libro” si complimentavano per il romanticismo leggendo cose come “abbiamo avuto una storia importante la settimana scorsa”, “ovunque era gioia” nell’auto parcheggiata dietro il supermercato, girarsi due gemelle, la migliore amica di una delle due, la commessa e chissà quante altre e poi caricarsi in macchina una battona per sovrappiú, giusto per star sicuri.
un foglio di seta.
“Ma quanto è puttana questa felicità
Che dura un minuto
Ma che botta ci dà”
“Non sembrava capire la sua gioia”, penso.
Ale… ma sei l’amica di Ornella?
Veramente capisci queste cose scritte “ad mentula canis?”
Veramente secondo te questa voleva dire la sua gioia e ha scritto “luci”
siamo di fronte ad un caso estremo di afasia alla massima potenza!!!