Superata la metà dell’opera, forse, la penna della vate Ornella ci condurrà a nuovi intrighi, che tanto ci hanno appassionato nella sua storia letteraria. In questo nuovo capitolo de’ Il Segreto di Patrizia un nuovo colpo di scena spalancherà le porte del PRATOS.
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Cominciamo: Questa è abbonata alle panchine. Ma non solo è abbonata anche a darla a personaggi al quale non dico il numero di telefono… ma non chiede neppure il nome e questo è grave perchè la rende una facilina… e adesso mi aspetto che sia anche laureata al classico e con la borsa LiVorno.
domanda comunque: qualcuno ha capito se si tratta di quello a cui fece un chinotto e del quale sappiamo o è un’altra panchina ed un altro tizio?
Ma torniamo indietro andando avanti dopo questo sfogo:
“Le rondini volano oltre il cielo?” qualcuno dovrebbe spiegare alla acefala che sono uccelli e non Sputnik, ergo ecatombe di rondini se così fosse..
escono in rivenenza… tutte le volte che lo dice penso alla filastrocca “la bella lavanderina”.. non chiedetemi perchè!
Stupendo il “Non sense” della tipa he le chiede se è Anna.. che c’entra come i c**zi con i fischi…
“Prete chi è Guglielmo?” Ma perchè il parroco non le risponde “Ma tu..i cazzi tuoi mai??”
e finalmente… lui si gira…. e lei vede che uno dei suoi “clienti” ama la sorella…
Uhhhh colpo di teatro… e adesso.
Adesso un Vaffa ci starebbe ma ormai vediamo come va a finire questa merdacciata!!!
Patrizia deve spremersi le meningi per ricordare che Guglielmo è “l’uomo che la rese donna”, considerati gli avvicendamenti su “quella panchina”. Gli uomini protagonisti degli scritti (male) di Ornella sono sempre delle merdacce: questo Guglielmo deve sposarsi, però non disdegna il servizietto da parte di una sconosciuta.
Don Luca (prete!) è un personaggio del tutto insignificante all’interno di questa trama, un riempitivo, diciamo.
Ornella vuole mostrare di essere una donna colta e utilizza parole a caso; nella fattispecie, “nave” anziché “navata” e non credo sia un refuso.
Il commento dice tristemente tutto sul mondo pancino 🙁
No comment, anzi qualcuno si:
– le rondini Moccia, volano SOPRA al cielo
– proprio non ce la fa a chiamarlo don Luca, o Luca, “Prete”
– “devi chiederle a tua sorella” suona come “a’ soreta”
– Ornè, già so’ 15 righe, ce ne metti 3 che nun c’entrano ‘n cazzo e me lo chiami pure capitolo?
– Guglielmo is the new Destino, deve sposare Agata ma un servizietto su una panchina non si nega a nessuna.
Don Luca mai avrebbe sperato che un parafrasato “ma chiedi a quella buona donna di tua sorella” avrebbe funzionato così bene per togliersi dalle scatole quella mentecatta di Patrizia…
Anche in questo romanzo come in Timidamente Amore troviamo elementi ricorrenti nella narrativa della Vate come la sorella troia (prima Sonia – era Sonia – ora Patrizia) e il fidanzato puttaniere (Destino, e ora Guglielmo). Apprendo con raccapriccio che Patrizia è stata resa donna da Guglielmo, è quindi confermato che a tutti gli altri – incluso il tizio che le aveva chiesto l’ora – aveva fatto solo servizietti orali.
Non mi è chiaro però se lo studio di Don Luca, confidenzialmente appellato “prete”, sia a prua o a poppa della nave (la nave! LA NAVE!!! sta demente manco sa usare la parola NAVATA!!!), e continuo a non capire cos’altro possa essere un “negozio delle bellezze” se non un bordello con vetrine stile Amsterdam, come qualcuno ha già fatto osservare a suo tempo.
Guglielmo quello della panchina… E’LUIIII,ma a lui sappiamo solo che gli ha fatto solo un soffocotto.
teoricamente lei è verginella davanti davanti, il resto è il traforo del frejus orecchie comprese.
…deludente…perde colpi. L’avevamo già capito settimana scorsa che era lui! Rivoglio i soldi del biglietto!!!
Guglielmo è l’uomo della panchina! Che gioia, un plot twist che si avvera!
Ovviamente non poteva mancare la commentatrice che invoca il matrimonio riparatore, e senza nemmeno una gravidanza! Agata invece non s’ha da “riparare”, è solo un personaggio secondario, può anche accontentarsi delle corna.
Intanto scopriamo che esistono le rondini spaziali, che la chiesa è una nave e che Agata non è Agata.
Mi è scappato un “Agata non è Agata” al posto di “Patrizia non è Patrizia”, chiedo venia (anzi, adotto lo stile di Ornella e chiedo vena).
Si SI SI SI SI è Luiiiii! Godo come un facocero davanti a un trogolo pieno di mele.
Mi pregusto già i prossimi capitoli..
Adesso altro che ” sorella non maggiore..”
Agata gli fa un bucio così…
e per renderlo noto l’utente Giorgio nei commenti del capitolo scorso. c’aveva preso.
Fai la riverenza, fai la penitenza, guarda in su, guarda in giù, sulla panchina ci stai tu
Le rondini che volano OLTRE il cielo (tipo Gundam?), il prete che le fa brutto col “chiedilo a tu sorella”, nave di navata ma tanto sono solo 3 lettere di differenza, lo stallo alla messicana random per strada con donna sconosciuta, mai apparsa prima e che le fa una domanda assolutamente fuori contesto e, dulcis in fundo, Guglielmo (chiaramente imparentato con Luigi dell’altra storia) che sta già tenendo alto il nome del serial tromber apparentemente necessario in ogni racconto di Ornella.
E poi dicono che gli spin-off non sono all’altezza degli originali.
Ma perché ogni volta tira fuori nomi at cazzum??? Anna, chi cazzo è mó st’Anna?
Una comparsa sottopagata.
Le restava una riga vuota per completare il capitolo, non sapendo che scriverci ha usato un classico delle sue trovate…
Dopo la “nave” della chiesa mi sono caduti i coglioni e non ho nemmeno fatto caso al lessico incomprensibile!
Timidamente amore in confronto è un capolavoro, questo è una cagata anche per la vate ornella…Unica persona decente? Guglielmo, lui sparge il suo seme e se ne fotte!
Manco il don mi fa simpatia, non tira mai fuori un bel vaffanculo a patrizia…
Partizia:”Prete…”.
Don Luca: “Dimmi puttana”
“Prete”
“Pret u disc a mamt”
“Don Luca la vede e entra dentro” … (dentro la nave).
Don Luca in realtà è un uomo di mare. Predica lungo la costa a bordo di una chiesa-battello.
“Patrizia saluta tutti e si diresse al negozio”
Con questo continuo stupro della consecutio temporum, Ornella rischia di squarciare il tessuto spazio-temporale, originando una singolarità.
Rondine 1 ad A-pollo credici: “Qui rondine uno,chiedo conferma dell’ingresso in orbita oltre il cielo,passo e chiudo(il becco)”
Don Luca la vede e senza nemmeno un “ciao” o almeno mezzo bacio, le profana l’entrata.( Non sappiamo se davanti/davanti, davanti/dietro o dietro/davanti o dietro/dietro. In caso di dubbio consultare “timidamente amore” e “valutare tutte le varie possibilità”)
“Din don! Pom pin! Si avvisano i signori passeggeri della nave in chiesa che é in corso una prova simulata di “divisione Delle acque del Mar Rosso”. A causa della stessa non sarà possibile sbarcare all’altare.Confidando nella vostra comprensione vi chiediamo pertanto di attraversare a piedi la nave, Ci scusiamo per il disagio”
Patrizia come fa? Parappaparara non c’è nessuno che lo sa! Si dice succhi troppo, metta un vestito rosso, però in chiesa all’interno fa: “prete chi é Guglielmo?”
Patrizia saluta tutti.(750 fedeli e 1880 passeggeri della nave) Finalmente dopo 12 ore di baci e abbracci va a cercare una verità che non poteva aspettare.
In strada una malcapitata le chiede se fosse Anna. (Conoscendo la bella e zozza Patrizia già immagino la panchina e un rapporto Lesbo , ma Ornella ce ne scampa)
Arriva in un negozio e vede Agata vicino ad un uomo alto di spalle. Me lo immagino con la testa altezza petto. (tipo Costanzo) La sorella stava parlando con questo beneamato Guglielmo. Era Guglielmo. Guglielmo era vicino alla cassa. Era alla cassa.La cassa era vicino ad un deposito.era un deposito.
Patrizia riconosce Guglielmo, era il Guglielmo che aveva stuprato su una panchina. La donna ricorda chi l’aveva resa donna. Non era una donna. Era Guglielmo!.
La parola “nave”, che tutti voialtri facilini laureati al classico ritenete un errore grave, è in realtà appropriatissima: dopo tutte la porcherie che la signora ha fatto, sì, siamo al porto, senz’ombra di dubbio.
Il punto oscuro è un altro. In fondo alla nave, dalla quale tutti sono usciti, ché la messa è finita, la signora parla col prete e poi “saluta tutti”. Ma tutti chi?
Comunque, questo romanzo è bellissimo.
“Ma tu sei Anna?” “No, non sono io”. Finalmente inizia a capirsi qualcosa…
Le rondini volavano oltre il cielo, pronte a fare il salto nell’iperspazio immagino.
Oh… si potrebbe dire qualcosa di ogni riga…
– Comincio a pensare che quella non sia affatto una chiesa… quale chiesa nel mondo ha fedeli che vanno e vengono a qualsiasi ora di qualsiasi giorno della settimana?
– Le rondini sono una delle recenti scoperte di Elon Musk.
– “Don Luca la vede ed entra dentro” ( ͡° ͜ʖ ͡°)
– Patrizia ha un attacco d’allucinazioni e improvvisamente si trova sul ponte di una nave. riesce a farsi strada tra i marinai e una volta arrivata di fronte all’ufficio del prete chiede direttamente alla porta chi Guglielmo sia, nessun’altra specificazione è necessaria in quanto in paese vive un solo Guglielmo.
– Patrizia sfonda la 4° parete e ci saluta: ciao Patrizia!!!
– Patrizia può far mangiare la polvere a Usain Bolt: in mezza giornata (non mi pare si sia fermata per mangiare, ma effettivamente potrebbe non averne bisogno) è riuscita a fare un servizietto ad un tizio, tornare in paese dalla sua “villa fatta di ricordi”, quindi andare in chiesa, quindi danzare con delle gitane sputate fuori dal XVI secolo e farsi rivelare incredibili verità (nessuna) da un tizio puramente casuale, quindi torna a casa di Agata, incontrare un postino dalla quale si fa consegnare una lettera in cui Agata in pratica si auto-invita al suo stesso matrimonio (o magari era un promemoria, oh! Ci dimentichiamo di un sacco di cose, perché non del nostro matrimonio?), dunque torna in chiesa dove dopo aver parlato con la porta (Don Luca è arrivato dopo) va al negozio della sorella… il segreto di Patrizia è che ha il potere della Velocità, come Flash!
– Una tizia si confonde e chiede una cosa a Patrizia, ma Patrizia è intelligente, sa che quella è lesbica e ci sta provando con lei (in fondo, anche fingere di confondere qualcuno con qualcun altro è uno dei “classici” dei peggiori marpionatori), quindi risponde sinteticamente e continua la sua corsa verso il negozio di Agata.
– Guglielmo ha le spalle alte, qualsiasi cosa significhi.
– Patrizia guarda bene Guglielmo e si rende conto che è il tipo della sveltina, era difficile per lei riconoscerlo essendo ora a cazzo coperto.
– Un comune essere umano in una situazione come quella creata penserebbe che Guglielmo è un puttaniere, una pancina, invece, si chiede quale tra le due rivali in “””amore””” sia stata bombata per prima così da stabilire quale dovrà sposare…
Patrizia chiede alla porta, poi “prete” la apre e la ammira… si riferisce alla porta, ovviamente
Ti giuro che ho pianto…dalle risate!!!
A “Don Luca la vede e entra dentro” volevo smettere di leggere perché non riuscivo a smettere di ridere, ma mi sarei perso molto, perché dopo c’è un climax crescente che neanche Stephen King e scelte di tempi verbali che danno pugnalate nel fegato.
L’intermezzo di Anna non c’entra un cazzo, però rientra nella surrealità dell’opera; il fatto che la tizia si sia scopata il futuro marito della sorella è la ciliegina sulla torta della prosa di Ornella.
Grazie vate!
Ps: era Guglielmo
Il “Don Luca la vede e entra dentro” l’ho letto come “Don Luca la vede e fugge.”
Caro… Stephen King ultimamente sta pubblicando diversi libri scritti a 4 mani. Chissà… magari in un futuro non troppo lontano potrebbe scapparci la collaborazione.
Il che darebbe nuova linfa alla mia tesi di laurea… ora che ci penso.
Pensare che mancano 14 settimane alla fine di questa stillicidio… praticamente i romanzi di Ornella durano quanto una gravidanza (isterica).
Ho scritto diverse sceneggiature per le recite scolastiche quando ero alle medie, tutte con una cosa detta “filo logico”, nonostante i colpi di scena.
Ogni nuovo capitolo avverto fisicamente la sensazione del mio QI che si abbassano.
I preti sono, nelle parole del buon JC, “pescatori di uomini”.
I pescatori dove stanno? Sulle navi.
Il prete quindi dove entra? Nella nave.
Logico! 😀
Giustissimo! Del resto si dice nave, non navata. Navata, secondo Ornella, è quando tiri una nave a qualcuno.
Non fa una piega!!! ahahahahahahah
Ogni volta leggo con sgomento le parole “una storia vera”… E con orrore anche tutto il resto, ovviamente.
Questo capitolo genera dubbi sull’anatomia della nostra Patrizia.
Sulla panchina con Guglielmo c’era scappato solo una fellatio piena di gioia, come e quando l’ha resa donna? Non è che il dono di Patrizia è avere la figa collegata alla bocca o viceversa?
No, ma sai, col gran risucchio che ha può darsi che se lo sia fatto uscire di sotto
Patrizia is the new “Gola Profonda”!
Ed il ciclo assume all’improvviso un nuovo significato.
Patrizia, che bello quel rossetto! Ce l’avevi anche il mese scorso!
Applausi!!!!!
È impossibile “analizzare” ‘sto capitolo! Ci starebbe un insulto ogni due parole!!
P.s. Hai capito, però, Guglielmo! Si fa sp*******e dalla cognatina porcellina! 🙂
Non mi piace fare quella che dice “ve l’avevo detto”, eh! Però ve l’avevo detto che Guglielmo era uno di quelli che aveva sollazzato!!? Non so se rallegrarmi per aver previsto le intenzioni di Ornella o preoccuparmi moltissimo ?
Le rondini che volano oltre il cielo devono essere un nuovo progetto di SpaceX.
Sorvolando sul fatto che nel paese della donna in rosso c’è gente strana che sa uscire in reverenza (mi sono immaginata damine e bellimbusti imparruccati e impomatati stile settecento, impegnati in profondi reciproci inchini…), il povero don Luca tenta la fuga, rifugiandosi in chiesa, ma viene raggiunto da quella specie di erinni furiosa prima di aver potuto prendere un crocifisso o un grosso coltello da cucina per tenerla alla larga, infatti “la ammira” deve essere una illusione della pazza, mentre “la guarda atterrito” deve essere la cruda verità.
Almeno stavolta saluta quando si congeda!
Dai non era difficile! Solo il postino e forse il prete si sono salvati dall’essere fagocitati dal buco nero XD
(Sul prete non ci scommetterei, ma la Vate non potrà mai scriverlo senza sollevare una rivolta popolar-pancinesca)
Vi ricordo che nei primi capitoli don Luca viene descritto come colui che ha insegnato a Patrizia tutto sull’essere donna
“Ma tu sei Anna?”
“No non sono io”
Era Sonia.
Che occasione sprecata.
Chi cazzo è Anna?
Se pensiamo a Patrizia come una persona con grossi problemi mentali, un lieve ritardo ed oltretutti anche cieca allora tutto torna: parla alle porte, scambia persone per altre, vaga senza meta, si inventa lettere, etc etc. Il caro Don Luca si occupa di lei come farebbe chiunque trovandosi davanti a tale disgraziata.
Ma come cazzo l’ha scritto sto capitolo? in preda a un attacco ischemico-epilettico-orgasmico? Una mano sulla tastiera e una in mezzo alle cosce a sollazzarsi per la piega porcellina che ha dato all’opera?
Opera? va beh, per dire
Io ormai mi aspetto di veder comparire nei prossimi capitoli Gabriel Pontello che accomoda la zozzona in rosso sulla panchina, si toglie gli occhiali scuri e grida IFIX TCEN TCEN (*)
(*) citazione per noi vecchietti over 50
Supersex si toglie gli occhiali….
… E SCATTA IL FLUIDO EROTICO!
Ah… bei tempi quelli…
Ovviamente, ora per dar credito alla pancina del commento; Patrizia e la sorella tireranno fuori i relativi diari dei segreti e li sfoglieranno all’indietro nel tempo per scoprire chi delle 2 s’è sollazzata per prima con l’ennesimo protagonista puttaniere.
Io ho il dubbio che Ornella, o chi per lei, ci stia prendendo per il culo da un pezzo.
Se esiste davvero è da internare; se non esiste mi faccio comunque troppe risate a leggere i commenti
Sto cominciando a pensare che ci hai visto giusto
Colpo di scema!
(Scusate la freddura…non ho resistito)
Fa sempre ridere..
“una storia vera”…giuro questa frase mi sta tormentando.
Giusto per capirci, questa qui (chiunque essa è nella realtà) “casualmente” incontra un’uomo per strada che “casualmente” si tratta del futuro cognato e sempre “casualmente” (a detta sua) una semplice richiesta di indicazioni stradali si trasforma in un rapporto orale???
Cioè queste qui sono così ingenue da lasciare che i mariti o compagni le trattino come pezze per lavare a terra, trovando giustifiche irreali per le loro palesi corna, e addirittura sono davvero così ingenue da comportarsi come dei puttanoni da combattimento per compiacere il mascho alpha???
Non ci credo, ma come può un’essere umano raggiungere un grado così basso di QI? Sarà qualche “vairus”, un’arma battereologica, qualsiasi cosa che giustifichi un tale scempio nell’evoluzione del genere umano, roba da film horror.
Ok, ora vi faccio ricredere tutti. La storia è ambientata a Pescara, in piazza primo maggio c’è la chiesa del mare, a forma di nave. Il mare c’è, le panchine non mancano, le prostitute neanche…
… oppure “ministro del culo” anzichè “del culto”.