Siamo al capitolo 24 del “romanzo” Il Segreto di Patrizia della Vate Ornella. Mancano pochi capitoli, ma quanto mancherà ancora per capire qual è il segreto della protagonista?
Per il capitolo 25 Clicca QUI.
Siamo al capitolo 24 del “romanzo” Il Segreto di Patrizia della Vate Ornella. Mancano pochi capitoli, ma quanto mancherà ancora per capire qual è il segreto della protagonista?
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“Ispirato a una storia vera” era troppo trito. Meglio “Una storia vera”, fino a contrordine.
E niente, sono circa 7 minuti che cerco di immaginare l’abito bianco e avorio con tutti i fiocchi sparsi un po’ qua e un po’ la…. ed inizia già a mancarmi la donna indumentata di rosso delle puntate precedenti … si si .. quella della “storia vera” .. e comunque complimenti, Orny sei fantastica, fammi sapere quando saranno disponibili i PDF del romanzo.
Il gruppo musicale dei “Cigarettes after sex” impallidisce di fronte al “Confession after sex” di Agata e don Luca. Poi mi immagino don Luca che li trova mezzi nudi e confessa Agata (non Guglielmo, perché essendo uomo non è peccato che faccia sesso prima del matrimonio, ndr), mandando via Guglielmo:
Don Luca: “Guglielmo, vattene, devo confessare Agata”
Guglielmo: “Ok” (ad alta voce), “Tanto ora vado a possedere con le mie mani Patrizia” (sottovoce)
Agata: “Don Luca, ma devo rivestirmi?”
Don Luca: “No, stai tranquilla, posso confessarti anche così, inginocchiati cara”
E a questo punto può partire il cosplay etero di “Che bella la cappella” di Immanuel Casto.
Contemporaneamente, Patrizia si rivolge a una sarta (nel senso che cuce, non nel senso che sarta da un cazzo a ‘n artro come Patrizia), per farsi sistemare il suo abito bianco e avorio con soltanto 6 fiocchi. Ora, non capisco nulla di moda, ma con 6 fiocchi assomiglia di più a un piatto di farfalle ai 4 formaggi che a un abito, ma vabbè. Quantomeno non ci si fa fare il ricamo, dandoci nuovamente prova del suo fantastico dono di capire se la gente accetta un suo giudizio!
3 note:
– La commentatrice non capisce una sega, Morgana è un nome fantastico, ma forse dico così soltanto perché mi ricorda la canzone dei Litfiba;
– Ma Guglielmo riesce a stare 10 minuti senza infilare l’uccello da qualche parte? Sono io che ho una libido bassa e non mi accorgo che è una cosa normale? Oppure lui, come il buon Luigi/Destino, ha il 90% del DNA in comune con un verro da monta?
– Quindi mi confermano che è una storia vera il fatto che il prete va a giro a controllare se la gente tromba?
Fosservazioni stata una dissertazione accademica, ti avrei dato 100 e lode.
Il piatto di farfalle ai 4 formaggi! XD
Questa notte smettere di ridere e riuscire ad addormentarsi sarà dura…
Concordo: la commentatrice è una stronza; Morgana è un nome bellissimo, io l’ho dato a mia figlia!
“da questo momento in poi […] non è più una storia vera.” e ho tirato un sospiro di sollievo. “Fino al capitolo 23 sì” Argh! Non ricordarcelo!
“Mentre Patrizia chiude la porta si accorge che Guglielmo è fuori. Lui la guarda e le sue mani la possiedono.”
Vedo qualche problema tecnico nell’afferrare una donna ad alcuni metri di distanza con di mezzo una porta che si sta chiudendo, l’unica spiegazione possibile è che Guglielmo ha acquisito dei superpoteri dopo essere stato esposto ai raggi cosmici.
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No, ha I pugni a razzo di Mazinga Z! 😀
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Io avrei fatto aggiungere qualche altro fiocco..
La sarta si è giusto gentilmente offerta, avrebbe dovuto approfittarne
Comunque devo capire la storia del “fiocco nei piedi”…sarà “ai piedi dell’abito”, e quindi sull’orlo? Ma visto il livello di italiano di Ornella questa sfumatura si è persa…
Trovo molto difficile commentare questo capitolo senza scadere nella pornografia più sordida.
Agata, pur di ottenere l’autorizzazione a sposarsi in chiesa nonostante sia una gran porc… ehm, non sia pura, accetta di aprire le gamb… ehm, il cuore a don Luca che accetta volentieri di scop… ehm, di confessarla, ma solo dopo aver detto a Guglielmo di farsi un giro e non rompere i cog… ehm, di non disturbare mentre lui la mette a peco… ehm, di non disturbare il sacramento.
Il povero Guglielmo, che era stato interrotto proprio sul più bello, cammina senza sosta nell’evidente tentativo di alleviare un’orchite imminente.
Fortunatamente la scena si sposta da Patrizia che al momento è con una sarta (femmina) e ci vengono quindi risparmiati ulteriori dettagli sulle sue potenzialità da idrovora. L’abito ha fiocchi su seno, maniche, vita e piedi (piedi?????), io me lo immagino come uno di quei pigiamoni totalbody conigliomorfi in flanella, ed è più che comprensibile che tutti applaudiranno vedendola agghindata in quel modo. La sarta (sarcastica) le dice che se vuole può aggiungere un altro fiocco da infilare nel c… ehm, può aggiungere ancora qualcosa, Patrizia come al solito risponde a un’altra domanda che le è stata posta due giorni prima dagli scoiattoli che abitano nella sua testa.
Segue un dialogo tra Patrizia e la sarta in una lingua a me sconosciuta, credo si tratti di un dialetto preincaico, purtroppo non sono riuscito ad ottenere una traduzione comprensibile.
Ma ecco apparire Guglielmo che, colpo di scena, scopriamo essere Mister Fantastic dei fantastici 4: infatti mentre lui è ancora fuori dalla porta che guarda Patrizia, le sue mani si sono già infilate nelle di lei mutande, verso l’infinito e oltre!!!
Meno male che Ornella ci ha avvisati che da ora in poi non sarà più una storia vera, la situazione non può che peggiorare!!!
Devo ammettere che anche a me ha dato impressioni di pornografia…
Dopo il prete della scorsa settimana (ancora una storia vera, diobono…) ora ci sono queste due che si salutano con una sola mano, ed il povero Guglielmo che arriva giusto un paio di minuti troppo tardi.
Pensa se arrivava prima, con quelle sue mani su di giri, e vedeva le due intente con le loro, di mani…
Altro che quattro dischi ed un po’ di whiskey come pretesto…
Per ben due volte ho letto “totalbody coglionimorfi”. Questo “libro” mi sta rovinando
Casomai sarebbe stato “coglionimorti”, nel senso che ormai sono caduti talmente in basso da essere sepolti!!!
Casomai “coglionisecchi”, visto che il ritmo che tiene Guglielmo nel dispensare gioia è di gran lunga superiore alla produzione della stessa.
Scusa se dissento ma essendo bicolore, bianco e avorio lo vedo più “mucchiforme” e di pile
Naaaa, mai vista una mucca bianca pezzata di bianco…al limite potrebbe essere più vacca bianca (tipo romagnola o maremmana) con macchie di piscio! Trattandosi della Patty, ci starebbe anche un bel “pecorina un po’ sporca”
Bianco-avorio è più bicolore nuovo/gioia…
Che abito magnifico, sembra la descrizione di una camicia di forza.
Ora mi è rimasta la curiosità di sapere cosa c’è sul seno piccolo, però
Un abito raffinatissimo quello di Patrizia, proprio come lei! Un tripudio di fiocchi. Non mi è chiaro se quelli sui piedi glieli appunta sarta Morgana direttamente tra le piccole falangi
ma secondo te la sarta si chiama Morgana (come la fata) perché Ornella la accosta alla fata madrina che fa l’abito a Cenerentola?
Giusto a queste favole può ispirarsi Ornella, dove una sfigata deve aspettare l’arrivo del principe azzurro per salvarsi. Quindi direi di sì
Genio!
Io avevo pensato che Morgana si riferisse proprio alla fata Morgana del ciclo della Tavola Rotonda, visto che quella è una saga di amori tormentati e tradimenti, ma la tua idea è interessante…
Me la immagino con quell’abito al matrimonio, silenziosa.
Qualcuno domanda: “Patrizia, non dici nulla?”
Patrizia: No… ho un nodo alla gola…”
…
Morgana: “Eh, grazie al caz…”
Scena bonus:
Patrizia, improvvisamente interessata: “DOVE?”
È chiaro, un abito con tutti quei fiocchi non è verosimile.
Quale folle, poi, accentuerebbe di proposito l’asimmetria dei propri seni, posizionando un fiocco su quello più grande?
-Jerry che ne pensi Patrizia sulla panchina?
-LIBIDINE!
-E delle sue prestazioni mentre Guglielmo tira fuori il “telefono”
-DOPPIA LIBIDINE!
-Si, ok. Allora un’ ultima domanda per te: cosa pensi del vestito che Patrizia intende mettere al Matrimonio?
-LIBIDINE COI FIOCCHI
Chiaramente il vestito è dotato di tiranti; cavi in acciaio che compensano lo sbilanciamento dovuto all’asimmetria…ipotizzo 3 o 4 chili a destra e qualche etto scarso a sinistra.
“Comunque a Ornella frega niente se il nome Morgana non le piace” ma vabbè, praticamente neanche sul gruppo la prendono sul serio. Lei tenta di creare una storia credibile puntando anche in alto, mentre il gruppo la tiene come mero intrattenimento di basso livello, mi fa quasi tristezza la sua sitazione.
Mentre Agata cerca di persuadere Prete a farla entrare nuovamente in chiesa (non siate maligni sul metodo adottato…è una castssima confessione! Don Luca effettua anche servizio a domicilio), Patrizia sta provando il suo abito per il matrimonio della sorella e scopriamo che, a parte essere pieno di fiocchi in ogni dove, non è rosso (rendendola irriconoscibile) ma bianco…praticamente un abito da sposa! E qui mi sorge un atroce sospetto…finirà mica come nei peggiori libri harmony che Guglielmo alla fine sposa Patrizia invece della sorella? La mente malata e ignorante di Ornella potrebbe partorire una simile cretinata! E questo giustificherebbe anche perché da qui in poi non è più una storia vera: fino ad ora era la storia vera di O., una zitella stagionata con problemi di igiene personale incapace e fannullona ma che si credeva molto speciale e irresistibile, addirittura si credeva una scrittrice… che, invaghitasi del fidanzato della sorella e spinta anche da una fortissima invidia, tenta di soffiarglielo con profferte sessuali molto esplicite ma, a differenza di quanto probabilmente accadrà a Patrizia, riceve una sonora pedata nel culo.
Tornando alla storia, Patrizia fa girare i coglioni anche alla sarta (quello di frantumarli al prossimo è un talento molto più grande di quello, dichiarato, di capire quando le persone non apprezzano i giudizi) e quando questa se ne va indispettita, meditando di “dimenticare” un po’ di spilli nel vestito, spunta l’ineffabile Guglielmo che, dopo aver camminato senza sosta, deve pur passarsi il tempo mentre Agata è impegnata con don Luca.
Ricordati poi della facilità con cui Patrizia distribuisce le sue grazie in paese!!
Per ora ho letto solo il titolo e l’analogia con Patrizia mi sembra evidente “Sarta da un c***o a un altro”.
Vado con la lettura del “capitolo”.
No dai, già mi sono piegato dalle risate dopo le prime due righe di spiegazione… ma seriamente?
Quindi, vista la precisazione che fa da incipit, si deduce che cose come una tizia di rosso indumentata che fa sesso sulle panchine, oppure copule in un negozio col prete che spia dalla vetrina sono successe davvero?!
Fantastico!
E pensa a cosa ci aspetta adesso che Ornella potrà liberare la fantasia, non essendo più vincolata alla cruda verità dei fatti!!!
FINO A QUI ERA UNA STORIA VERA?!? Ma io muoio. Rinchiudete questa pazza, è una questione di igiene pubblica.
Visto che esiste davvero si potrebbe avere l’indirizzo della pasticcera che ordina da sola le torte per i clienti farcendole con taaaaanta “farina”? E il lampione dove stazione solitamente Patrizia (facilmente riconoscibile grazie all’abito rosso d’ordinanza)?
Evidentemente Patrizia ha proprio un vestito “coi fiocchi”.
E dopo questa vado a farmi confessare a cuore aperto da don Luca.
Basta! Sono disgustato, questo scempio è di una noia mortale. Il segreto di Patrizia? Probabilmente che ci ucciderà tutti di noia.
Fatemi un riassunto quando l’anelato capitolo 30 di 30(+1) metterà la parola fine anche al vostro soffrire
Praticamente sarà indumentata come un pacco regalo nonostante sia stata già aperta varie volte. Il riciclagio va sempre bene.
Le mani di Guiglielmo la possiedono, non so se mi sembra più una scena da fantascienza, da film porno o da horror.
Sia come sia non vale! io voglio sapere come finisce la storia vera, questo capitolo sembra irreale. 😛
Solo questo capitolo ti sembra irreale???? Io mi sarò anche spappolato il cervello a forza di leggere l’ornelliade, ma anche tu non scherzi!!!
Ormai non capisco quanto duri un giorno, faccio mega salti spaziali e temporali. Tra questo romanzo e l’ anteriore ho una certa confusione in testa non da poco ma che questo capitolo sembri irreale e il resto no, era ironico.
La storia vera della tizia rosso vestita e puzzona che si è fatta chiunque, pure il tipo di sua sorella, su cui ha deciso di accampare privilegi di primogenitura finisce con il pasticcere nano che la manda via, il prete che la sfancula e un accompagnatore che non esiste…e poi cos’è accaduto? cosa ha intralciato i piani di Patrizia (aka Ornella) spingendola a trovare consolazione e conforto nella scrittura? cosa non ha funzionato? Io lo voglio sapere!
Non ditemi che il matrimonio è davvero saltato perché il prete ha colto gli sposi nel peccato, perché nemmeno nel Medioevo sarebbe accaduto, siamo seri.
Eppure i capitoli del riscatto, la riscrittura di ciò che avrebbe dovuto essere e non è stato, prendono le mosse proprio dalla confessione di Agata (Guglielmo non ne ha bisogno perché i peccati sono solo delle donne, notoriamente creature del demonio) e questo mi da da pensare….
Quanto al contenuto di questa storia di fantasia, effettivamente ne serve molta per concepire un obbrobrio di vestito (da sposa?) che ha persino fiocchi SUI PIEDI(!?)… scateneranno senz’altro grandi applausi, soprattutto se poi i fiocchi diverranno farfalle e voleranno via tra petali e raggi di sole. E “la sarta più brava” vuole aggiungere dell’altro e le dispiace togliere il ricamo (O_o).
Altrettanta fantasia è necessaria per immaginare le mani di Guglielmo che possiedono Patrizia a distanza.
Ma chiaramente alla commentatrice la fantasia non interessa, lei critica il nome Morgana…
Si impone una riscrittura degli ultimi capitoli alla “sliding doors”, con la storia di fantasia inventata da Ornella alternata alla storia vera. Siamo sopravvissuti fino qui, abbiamo il diritto di sapere!!
Dopo 23 capitoli fiacchi, finalmente uno coi fiocchi.
Il pensiero che il prete guardone, la cavalcata a porte aperte, l’omino focaccina e il sesso promiscuo da panchina appartengano ad una storia vera mi ha colpita tipo bastonata sulla nuca.No, non credo di voler sapere com’è finita ; il fatto che Ornella (perchè Patrizia è lei secondo me) sia ancora viva mi basta e avanza.Quanto a Guglielmo che possiede a distanza con le mani a me evoca Giucas Casella ” e adesso Patrizia ti smutanderai Quando lo dirò io!!!! ” .Sul vestito non mi sento di dire nulla…dalle mie parti si dice ” è come sparare sulla croce rossa”
Vediamo se ho capito il tuo pensiero. Ornella è un puttanone la cui dimestichezza con l’igiene è inversamente proporzionale alla dimestichezza con il membro maschile. Dopo aver sollazzato mezza città su una panchina e rincorso con la bava alla bocca tizi che incautamente le avevano chiesto l’ora, a un certo punto perde il contatto con il cazz…. ops volevo dire… perde il contatto con la realtà e si lascia andare a fantasie incentrate sull’essere posseduta a distanza, e per giunta con le mani.
Tu lo hai detto Caifa ??
Se non mi fate uccidere la brava scrittrice ucciderò qualcuno di voi!
Non e’ piu’ una storia vera.
Infatti i fiocchi sul vestito erano solo 5.
La sarta Morgana, sorellastra del famosissimo sarto Artù (l’irreprensibile Artù, direbbe Aldo Baglio) confeziona un vestito di una schifezza pacchiana per il troione zinnuto (il fiocco sul seno grande è un indizio rivelatore che la Vate pone argutamente nella narrazione). Probabilmente il ricamo è l’unica cosa decente di sto pastrocchio, tant’è che la zozzona lo rifiuta, salvo stupirsi se la sorella di Artù ci rimane male. Ammazza ahò che dono, una dice “che cazzo è sta merda de ricamo, toglilo” e riesce incredibilmente a capire se la sarta si offende: roba da far impallidire il Professor Xavier degli X-Men.
La Vate sfiora per un attimo il banale sottolineando l’ovvia e comunissima usanza tipica di qualsiasi matrimonio: entrano gli sposi e tutti applaudono la sorella della sposa vestita da uovo di Pasqua al cioccolato bianco, a chi non è mai capitato?
Per fortuna le sorti del capitolo vengono risollevate da Guglielmo, che – reduce dal compimento a smorzacandele con Agata e ormai afflitto da vulvodipendenza cronica – si compie Patrizia con le mani (presumo quindi la compia con un bel ditalino).
Destino al confronto di Guglielmo era il fratello pipparolo di Onan.
Mi vergogno a dirtelo ma… la vate ha proprio scritto “le sue mani la possiedono”… Altro che ditalino, entrambe le mani!!! Lo chiamavano Pastamatic!!!
Un f.f. da veri professionisti!
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I riferimenti sono piuttosto chiari…
Oddiooo è vero! Anche io avevo pensato ad un vestito settecentesco
Resta il dubbio del fiocco sul seno grande. Qui vediamo chiaramente un fiocco grande sul seno, invece.
Come ho letto SARTA scusatemi ma ho avuto un sussulto! Stai a vedere che questa facilina, ho pensato adesso sarta da un augello all’ altro: ma poi, va beh. Sappiamo che da adesso in poi questo racconto è una cazzata… No perchè prima? una storia vera ma di chi??.
“Guglielmo cammina senza sosta” ed ho avuto un flash su Wolverine , la gnocca che dice al colonnello “Camminerai finchè non ti si consumeranno i piedi”
L’abito, è un modello chiamato “fioccaia” e che grazie alla solita mancanza dell’ uso delle virgole che la Patty ha un bel paio di bocce, cosa che cambierebbe con la famosa “,” ma andiamo avanti.
Non hanno spiegato a questa emerita cogliona che ad un matrimonio di regola non ci si veste di nero e di bianco si veste solo la sposa? evidentemente a quella parte di cervello non arriva ossigeno.
La Sarta Morgana! e va beh dai. Ma che non gradisce che questa emerita leccaguinzagli le dica di togliere un ricamo fatto. MA VAH!!!
Sulla porta poi chi c’è quando la sarta si da? Guglielmo ed il suo Willy
e vai di nuovo, zoccola facilina!!!
Torno un attimo sul prologo: ma se fino ad ora era una storia vera qualcuno piò dirmi dove si trova il paese delle rondini svolazzanti? No perchè ci andrei per chiedere delle informazioni stradali….
Be’, meno male che Wolverine non ti è venuto in mente quando Guglielmo possiede con le mani la leccaguinzagli…
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Eppure avremmo dovuto saperlo, sin dal primo capitolo, quando la mente malata di Patrizia si fece un film erotico su un tizio che le aveva chiesto semplicemente l’ora…
Hai risposto al mio post: adesso mi devi sposare!
Ciò che Agata apre non è il cuore, ma inizia sempre per “cu”…
Lo prendo come un complimento, non per la freddura (di per sé pessima), ma perché riuscire ad abbassarsi degnamente a questo livello richiede sforzo, se uno non ci ci nasce ?
Sissì, non c’era alcun sarcasmo.
Non faccio in tempo ad allontanarmi un giorno o 2 e mi compare il nuovissimo capitolone di Ornella.
Mi sento un poco triste, da ora in poi non leggeremo più una storia vera, per quanto completamente folle, ma solo un quintalone di cazzate.
Stavolta passo dal commentare il testo , decisamente ci sono già dei commenti “coi fiocchi”, anche sui piedi.
Io vi amo tutti sappiatelo