IL SEGRETO DI PATRIZIA CAP 30 – “Nello studio di don Luca”

Capitolo 30 del romanzo “Il Segreto di Patrizia” della Vate Ornella! Vi ricordo che mancano le ultime tre parti del “capitolo finale”. Non stiamo più nelle pelle.

BERGAMO

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71 pensieri riguardo “IL SEGRETO DI PATRIZIA CAP 30 – “Nello studio di don Luca””

  1. Madonna che schifo.

    Comunque, la suora lo sa che solo Don Luca può toccarla.

    Riguardo a quest’ultimo, probabilmente si spaventa perché ha ancora youporn aperto quando Patrizia cade nella stanza (?)

    Mi chiedo se Patrizia sia accorta che il pavimento si è offeso, quando lei ci è atterrata.?

    Ribadisco

    Madonna che schifo

  2. Spero che quella rompicoglioni di Patrizia sia caduta DI FACCIA nella stanza.
    Me lo sono immaginato solo io il fratello di Guglielmo che fa jogging in chiesa?
    E poi, come al solito, ho un problema con le planimetrie di Ornella: dove cavolo è lo studio del prete se per arrivarci Patrizia deve camminare su un cornicione senza guardare giù? Gliel’hanno fatto in cima al campanile?

  3. “Il coro in chiesa stava cantando la misericordia” avendo frainteso la richiesta del pubblico, che gridava “Misericordia!” nel seno di “Abbiate pietà di noi, smettetela di cantare.”
    – Abbiamo una prova a sostegno della precedente teoria: “due gemelle si alzarono dalle panca e lasciano le sale della chiesa” [sic].
    “volevo avvisarti quel giorno che Agata e Guglielmo volevano sposarsi” (meglio tardi che mai!)
    “lo so che vogliono sposarsi” risponde l’invitata al matrimonio il giorno delle nozze in chiesa.
    La Palice sarebbe fiero di loro.
    – Come fa la sala ad applaudire? Batte le pareti? E in tal caso che succede ai presenti? Diventano tutti magrissimi?
    “Don Luca non è disponibile adesso”, possiamo supporre che stia avendo un altro dei suoi “momenti”?
    “aprendo la porta di pochi metri” Vedi foto allegata.
    https://c1.staticflickr.com/5/4011/4670942791_5ccedda5c4_b.jpg
    “cercando di toccare la suora” mi sono ribaltato dalla sedia.
    – Mi dispiace Prete, non c’è modo di sfuggire ad una stalker!

  4. Confermato che Ornella ha seri problemi spazio/ temporali, passato,presente e futuro diventano tutt uno in ambienti enormi che manco il campo di calcio di Holly e Benji.
    Ma vorrei sottolineare i dati importanti di questa puntata:
    Le gemelle si alzano dalla panca e lasciano la chiesa. E quindi?
    Ritrovato il misterioso uomo,uno dei tanti, della panchina che finalmente decide di finire la frase sul perché nn si doveva fidare di Agata: perché si deve sposare! É la rivelazione! Perfino Patrizia s accorge di essere al forse matrimonio della sorella e sorprende con la sua risposta! Lo sa già! É veramente incredibile! Ma nn sapeva d essersi fatta anche il fratello di Guglielmo e,questo nuovo elemento, apparentemente nn la scompone minimamente di un cm (o metro) anzi si lancia sui cornicioni della chiesa e precipita nello studio di Prete

  5. In questo capitolo scopriamo come Luca viva in un hangar aeroportuale o a Cape Canaveral, unica spiegazione perchè la porta si apra di “pochi metri”.

    1. incidentalmente, mi chiedo se don Luca stia effettivamente pregando la madonna o semplicemente esclamando “Ahhhh… madonna… sììì…”

  6. PERCHÉ, MA PERCHÉ DICO IO!!
    1) Sei un ca%%o di sconosciuto e ti presenti alla panchina per dire a una che non hai mai visto in vita tua di non fidarsi di sua sorella. Già così sei sospetto, ma che poi nemmeno indugi a farti fare un bel servizietto dalla “di rosso indumentata”…

    2) Sei sempre lo stesso coglionazzo di prima e siccome non hai potuto esplicitare tutto l’avvertimento causa l’insindacabile VETO posto dalla tirannica Vate riguardo i dialoghi più lunghi di 10 vocaboli all’interno del suo romanzo, che fai? Ti presenti il GIORNO STESSO del matrimonio? IN CHIESA CON GLI SPOSI? CON LA TIPA DI PRIMA FRA GLI INVITATI? Ma che sei imbecille?

    3) Patrizia che si improvvisa Cliffhanger e scivola dentro lo studio del prete da una finestra merita ogni goccia di sudore spesa per leggere 30 capitoli di “gniente”. Vorrei tanto che anche Ornella scivolasse fuori dalla finestra di un settimo piano senza balconi; l’ho anche scritto nella letterina a Babbonatale, ma pare che io sia stato cattivello quell’altr’anno e così “gniente”.

    Sto “dono” di Patrizia mi sa sempre di più di mano sudaticcia

    1. Consentimi di suggerire una piccola modifica al punto 3 :-)))

      3) Patrizia che si improvvisa Cliffhanger e scivola dentro lo studio del prete da una finestra merita ogni goccia di gioia sparsa da Guglielmo in 30 capitoli.

  7. I “CELI” ma stiamo scherzando? No ragazzi non è possibile, dai basta cazzo!
    Uccidetela, uccidiamola, non è possibile, siamo oltre la fantascienza. Mi viene in mente il film con Tomba ( Alex l’ariete) ed è fatto meglio di questa porcata!
    Io vado change.org e lancio la petizione per consegnare la brava scrittrice a qualche scienziato nazista!
    Ma poi non parliamo delle enormi cagate a livello di trama tipo uomo sportivo…
    Per non parlare della suora per cui voleva accertare se aveva apprezzato il giudizio…che cosa cazzo c’è da apprezzare in “ma noi lo stiamo aspettando?”
    No dai basta basta BAAAASTAAAAAAAAA!!!

  8. Ora, d’accordo che l’ampiezza dei portoni di chiesa è proverbiale ma da qui a “aprire la porta di pochi metri”… DI POCHI METRI?????? Dopo l’inutile strage della grammatica italiana, Ornellona nostra si supera e fa a pezzi anche il sistema metrico decimale: capolavoro!!!
    Qualcuno invece mi spieghi quali opere fa suor Lucia mentre Don Luca prega la Madonna. No, perchè ormai siamo abituati a scene hardcore sparse a casaccio e la mia mente perversa fa il resto e si immagina qualcosa di ben preciso: ci sono panchine nello studio di “don”?

  9. Notare come Ornella mischia abilmente sacro e profano, sfociando nel grottesco. In quella chiesa-battello è colmo di ninfomani e maniaci infoiati (prete compreso), ma nonostante ciò si canta e s’invoca gioiosamente la Vergine dei Cieli. Questa trama sarebbe degna di un film di Kubrick, tant’è che nelle prime righe vi è persino una citazione, forse involontaria.

      1. Direi che la colonna sonora di questo capitolo potrebbe benissimo essere un parziale riadattamento della canzone dei Nomadi: “ce l’ho grande, ce l’ho blu”.

  10. Mentre ormai gli invitati sono caduti in stato vegetativo permanente a forza di ascoltare il coro, salvo due gemelle che, miracolosamente, attraversando un numero imprecisato di stanze che neanche i palazzi vaticani, riescono ad uscire (ed il bello è che questo particolare, al solito, non c’entra un cazzo con la storia, non ha nessun rilievo, né alcuno sviluppo), la pazza continua a cercare Prete (che, ricordiamoci, non si trova) ed ha la brillante idea di cercarlo… Nel suo studio! Cazzo, nessuno ci aveva pensato! Ma nuovi personaggi e nuovi imprevisti cercano di ostacolare la nostra eroina:
    1 – Sulla soglia la ferma l’uomo sportivo (sarà in tuta? In calzoncini corti? In costume da piscina?), l’unico che non ha potuto beneficiare delle prestazioni panchinistiche di Patrizia, che scopriamo essere nientepopodimenoche il fratello di Willy (wow!), il quale ha un incredibile notizia da rivelare: Agata e Guglielmo si vogliono sposare! Ma va?! Un segretone! È proprio sveglio il tipo! Quell’ingrata di Patrizia lo liquida senza eleganza e senza padronanza (semi-cit) e al mancato eroe (o cliente. Dipende dal punto di vista) non resta che sparire fra gli invitati prigionieri in una sala che applaude (dopo “la casa dalle finestre che ridono”, “la chiesa dalle sale che applaudono”: sarà il prossimo romanzo, un horror, stavolta, della vate?).
    2 – La protagonista a quel punto bussa; ma l’inflessibile suor Lucia, aprendo la porta di qualche metro le nega la possibilità di parlare con don Luca, le impedisce di usare il suo incredibile superpotere e, infine, le chiude la porta in faccia… mettendoci almeno 10 minuti, visto che, evidentemente è immensa, tanto che metterla appena in fessura (com’è uso fare quando non si vuol fare entrare un inopportuno) significa scostarla di METRI!
    Ma la mostra eroina induTendata non si lascia scoraggiare e, camminando si suppone su di un cornicione, raggiunge lo studio. DISCLAIMER: non commento la bizzarra planimetria e disposizione su piani di quella che, a questo punto, non può esse altro che una immensa abbazia benedettina su di una rupe, o il castello errante di Howl, uniche possibilità per giustificare tutte quelle stanze e il fatto che due ambienti descritti come contigui si trovino uno a livello suolo e uno in alto: mi sanguinano già le orecchie.
    E, raggiunta la finestra, scopre don Luca che ringrazia fra lacrime di gioia il Signore mentre suor Lucia finalmente gli fa conoscere quei piaceri della carne che fino ad ora ha solo potuto spiare; la caduta di Patrizia (che con grande nonchalance saluta con un grezzissimo “ciao prete”) all’interno della stanza interrompe il momento magico e terrorizza il povero Prete. La scena successiva potrebbe essere Prete portato via a sirene spiegate da un’ambulanza perché colpito da malore o da attacco di follia omicida, oppure Prete che telefona ad Elon Musk proponendosi come cavia per il primo volo con persone dei falcon.

    Per fortuna che questo supplizio sta per finire.

    1. Non per essere pignolo, ma la chiesa, se in dislivello, può avere la pavimentazione di molto rialzata, la vate si sarebbe dovuta occupare di uno stralcio descrittivo sulla chiesa che spieghi il cornicione. In ogni caso hai ragione, se non te lo spiega come dovrei indovinarlo. Oppure la pazza sta agrappata ad un cornicione ad un metro da terra. E se questo fosse il segreto, e se la vate ornella stesse prendendo per il culo le amiche che applaudono ad ogni cazzata (anche perché i consigli e la critica costruttiva è vietata). Fosse così il miglior romanzo della vate sarebbe la storia della stesura dei libri…

      1. Dopo “timidamente amore”, pensare che la topografia dei luoghi in cui sono ambientati i romanzi di Ornella abbia un qualche senso è pura illusione.

      2. Un uomo può sempre sognare, magari la vate leggerà queste testimonianze e redenta inizierà a fare le planimetrie dei luoghi che deve scrivere.

      3. Spero vivamente di no; sai quanto resta ancora della foresta amazzonica? Tutta la carta non basterebbe

  11. L’unica nota positiva è che fin qui su nessun comodino è comparso il libro preferito di Patrizia, che avrebbe presagito ad un raccapricciante terzo racconto della vate illetterata. Incrociamo le dita, manca poco alla fine…

      1. Non vorrei fare la guastafeste, ma ricordo (era forse il capitolo 30+1 di Timidamente amore) il commento di una beota che chiedeva lumi sulla sorte di uno dei personaggi e la beota somma rispose che di quel personaggio aveva narrato le sorti in un altro “romanzo’

      2. purtroppo ho parlato troppo presto… sono andato a cercare quanto hai detto e ho trovato molto peggio… la vate a giugno dello scorso anno stava scrivendo già TIMIDAMENTE AMORE 2!!!, quindi deduco che nel frattempo abbia già scritto anche Timidamente Amore 3,4,5,6,7,8 e il Segreto di Patrizia 2,3,4,5,6,7 seguiti da un imprecisato numero di spin off, tipo “Il pompelmo di Guglielmo” e alcuni cross over tra le due saghe come “Patrizia e la panchina del Destino”.

      3. Ma va! Lei mica li prepara in anticipo: scrive di getto, come quando vomiti

      4. Già pregusto la spasmodica attesa del giovedì quando Distruggere pubblicherà le puntate de “il pompelmo di Guglielmo”!

  12. Ormai l’Ornellaverse è stato confermato! Prima Polly e Sara, ora Giulia e Sonia (era Sonia) hanno fatto il loro cameo, questo significa non solo che gli eventi de “Il Segreto di Patrizia” e “Timidamente Amore” si svolgono nello stesso universo, ma che siamo di fronte ad una cosa più unica che rara: i due racconti sono i prequel di loro stessi nello stesso momento: in “Timidamente Amore” ci viene detto che “Il Segreto di Patrizia” è il libro preferito di Giulia (questo rende le avventure di Patrizia un prequel di quelle di Sara), tuttavia al matrimonio di Agata in “Il Segreto di Patrizia” oltre a Giulia è presente anche Sonia (era Sonia), che sappiamo dal finale del precedente “racconto” che ha scelto di diventare una globetrotter e se ne è andata (quindi le avventure di Sara sono un prequel di quelle di Patrizia).
    A questo punto non mi sorprenderei se la Vate come plot twist ci venisse a dire che il fratello di Guglielmo si chiama… Luigi.
    Ma ora è il momento di sviscerare il tutto, per una migliore analisi… in questo capitolo veniamo a sapere che l’uomo sportivo oltre ad essere così insignificante da non avere nemmeno un nome non ha nemmeno un senso d’esistere dato che per motivi di trama non ha potuto adempiere al motivo per la quale è stato inserito nel racconto, dimostra inoltre di avere facoltà intellettive addirittura inferiori a quelle di Patrizia dato che, seppur si trovino entrambi al matrimonio di Agata e Guglielmo, ci tiene ad informarla che Agata e Guglielmo si vogliono sposare… e la fessa gli risponde pure “lo so” come se non fosse ovvio.
    Mi fermo un momento per una mia riflessione: visto come ci tiene a specificare che l’uomo in questione sia sportivo (quindi penso voglia dire “in forma” o “allenato”) e dato il trattamento che gli riserva (stupido, potenzialmente single e talmente insignificante da farlo LETTERALMENTE sparire dal racconto poche battute dopo averlo messo in scena per niente)… non è che Ornella nutre una qualche antipatia per gli uomini di bell’aspetto? Brutta cosa l’insoddisfazione matrimoniale…
    In ogni caso, Patrizia lo scaccia e bussa alla porta dello studio per cercare don Luca, anche quando poco prima era stato detto che il prete non si trova da nessuna parte mentre a noi lettori era stato detto che si trovava in ipotetiche “stanze segrete” della chiesa, e, contro ogni pronostico, lo trova al primo colpo proprio nel suo ufficio…
    …Conveniente.
    La porta (che è grande più o meno come quelle che si trovano nei depositi merce della CRAI) viene aperta da suor Lucia, che tenta di mandare via Patrizia e riesce a ritirarsi e chiudere la porta prima che questa possa molestarla fisicamente, a questo punto Patrizia è assolutamente convinta che don Luca si trovi là dentro e decide di pianificare una strategia per raggiungerlo nonostante tutto… strategia che prevede il passare attraverso una stanza usata negli esorcismi per uscire dalla finestra e camminare sul cornicione, notare don Luca che invoca la madonna mentre suor Lucia fa opere che la Vate ha censurato per un pubblico non adulto e quindi aprire la finestra DALL’ESTERNO ed entrare in stanza stile Batman.
    E concludo con:
    “Ciao prete” Disse la giovane.
    “Omae wa mou shindeiru” Rispose il prete.

    1. No, davvero! Non c’avevo pensato! Le due gemelle sono Giulia e Sonia!
      Ma non è detto che il fratello di Guglielmo sia Luigi, mi pare non fosse stato mai descritto come “sportivo”. Magari proprio Guglielmo cambierà nome in Luigi per sfuggire all’ira di Agata e di Don Luca! Questo romanzo si fa sempre più interessante!

    2. Cavolo! Non avevo collegato le gemelle alla coppia Giulia/Sonia!
      Forse il mio cervello stava tentando disperatamente di dimenticare tutti e due i capolavori. Concludo dicendo che l’esegesi è nettamente migliore del brano che commenta ? ?

    3. Gli eventi si ripetono ciclicamente, è l’eterno ritorno di Ornietzschella. “Questa panchina, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte”

  13. per “sportivo” Ornella chiaramente intende che rispetta le squadre avversarie.
    Patrizia non ha bisogno di guardare giu’ dal cornicione perche’ e’ a solo mezzo metro da terra, essendo una chiesa.
    dall’uso dei tempi verbali si capisce che per Ornella tempo e spazio sono entita’ molto fluide, quindi la porta poteva essere di pochi metri o di millemila millidecametri, piu’ o meno la distanza che c’e’ fra la terra e la luna, o fra la terra e il sole.

    1. Sospetto che Ornella sia in realtà un fisico di levatura mondiale che disquisisce sui concetti di relatività spazio-tempo come solo Einstein aveva saputo fare sinora.

  14. Quante informazioni inutili…
    Tecnicamente, questo sarebbe stato l’ultimo capitolo (30 di 30) e non sappiamo come finisce la storia né quale sia questo segreto (Patrizia è Patrizio, sostengo la mia tesi).
    Una cosa possiamo dedurla: viste le ultime parole del “romanzo”, questo è un racconto Horror! “Ciao prete!”, volto di Patrizia, faccia sgomenta e terrorizzata di Don Luca, titoli di coda!

  15. Ammetto di comprendere più come si fatta questa chiesa, o convento, o abazzia benedettina o castello di Howl. Se la casa di Agata era strana è la casa delle sorelle in Timidamente amore era improbabile ora si sfiora l’assurdo. Roba da “Il 13° piano”… Vabbè

  16. No, vabbè, che capitolo spettacolare! E che tempi verbali coerenti!
    Le gemelle che si alzano e vanno fuori secondo me faranno da apripista, nella prossima puntata, a una cosa a 3 con Guglielmo che, nel frattempo giustamente si starà rompendo i coglioni.
    Il povero fratello di Willy, sportivo anche al matrimonio per non confondere le idee a Patrizia, fa il capitan ovvio spiegando a Patrizia che quel giorno c’è il matrimonio! Wow, perspicace!
    La porta che si apre di pochi metri è un bijoux, così come la ricerca della stoccata di Patrizia a Suor Lucia per capire se ha apprezzato il giudizio (Quale? Da quando “Ma noi lo stiamo aspettando” è un cazzo di giudizio?).
    Don Luca che prega la Madonna mentre Suor Lucia fa le sue opere è una cosa casta, pura e religiosa, pentitevi e confessatevi se avete pensato il contrario, porci!
    E grazie al cazzo che don Luca si spaventa; se una psicopatica mi entra in casa e mi dice “Ciao prete” sfido a non spaventarsi…

    Ps: la tizia che nei commenti di uno dei primi episodi sperava che Ornella mettesse un po’ di sacramenti nella storia non sarà certo delusa. In mezzo a seghe, pompini, trombate ed inculate ci sono un matrimonio, tanti crocifissi e i canti “La Misericordia” (che rappresenta Patrizia e la sua magnanimità?) e “La Vergine” (adatto al romanzo). W Dio!

  17. Ornella, in tutti i dispositivi c’e’ un correttore ortografico. E’ gratis. USALO!

  18. Il commento inizia proprio come un mio pensiero di poche righe prima: “speriamo che alla fine si butta”

  19. “Ciao Patrizia”
    “Io mi ricordo di te, sei quello che ho spompinato per dodicesimo nella sessione pomeridiana lo scorso 24 novembre”
    “Sono il fratello di Guglielmo”
    “Lo immaginavo, quella voglia di fragola sul pene ce l’avete tutti in famiglia?”
    E mentre il coro cantava un inno in onore della sorella illibata di Adolfo Celi (NdC: la vergine dei celi), Suor Lucia appare e apriva la porta di pochi metri, dal che si può dedurre come – al confronto della porta dell’ufficio di Don Luca – le Porte Scee fossero due antine di comodino.
    La zoccolona indutendata cammina sul bordo della finestra camminando verso la stanza chiusa – ovviamente senza guardare in giù – sino a raggiungere la finestra. L’apparente non senso di questa frase va in realtà interpretato come un arguto sfottò della Vate verso le teorie terrapiattiste.
    Patrizia arriva dunque alla finestra dalla quale era partita, e trova Don Luca che vede la Madonna mentre Suor Lucia gli faceva le sue opere… ma a questo punto, lasciamo parlare l’immagine:

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    1. No, Willy’s brother è l’unico che non ha potuto gioire della generosità della Patty!

  20. Il coro intrattiene gli invitati, la sala che applaude al coro che canta….da un matrimonio, ritrovarsi a un concerto gospel è un attimo.

    P.s. Dopo che la Monaca (con la m maiuscola) chiude la porta io mi sono ritrovato al “ciao prete!” della psicopatica. Non si capisce una cippa, nel mentre, di quello che è successo!

  21. Alla fine, a darmi particolarmente fastidio sono gli stralci tipo “lasciano le sale della chiesa fino a uscire fuori”. Ma perché devi dire in 9 parole sconclusionate e ridondanti qualcosa che si riassume in un banale “se ne vanno”? Come cavolo funziona la tua mente per produrre frasi miscelate in questa maniera? A me fanno venire l’orticaria neuronale!

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