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Rubriche

A quanto pare sono arrivate le favole gender. Nel sentire questo allarmismo, prima di scrivere qualsiasi cosa, sono andato a informarmi. Ma di cosa tratterà mai questa favola gender?
Avevo immaginato una favola dove il principe nero salvava dal drago il principe bianco, si baciavano, poi i due andavano insieme in un cruising club gay, dopo un abbondate giro costruttivo in qualche battuage di periferia del regno, per poi sposarsi in comune dopo aver dato fuoco a un crocifisso.

Ahimè, pare che non ci sia nulla di tutto ciò.

In una scuola elementare in provincia di Massa, in Toscana, una coppia ha portato via la propria bambina dopo che in classe è stata letta la favola gender “La principessa e il drago”. Favola concepita per combattere le discriminazioni e il sessismo. La storia narra di una principessa che vive in un castello e che sta per sposare un principe, ma arriva il drago, distrugge il castello e rapisce il principe che si rivelerà un superficiale e inetto, molto diverso da quello che si era presentato agli occhi della principessa. Proprio alla principessa toccherà il compito di salvarlo. Lo salva. Fine.

E quindi? Quale sarebbe la pietra dello scandalo? Che è una donna, per una volta, a salvare la situazione? Forse alla mamma di questa bambina dispiace far crescere la figlia fuori dallo stereotipo della casalinga, sguattera lava piatti, che può mangiare solo grazie ai soldi del marito? Il fantomatico “GENDER” non esiste, lo ripeto spesso, ma purtroppo quando ti trovi contro il muro delle bigotte convinte che Gesù stia lì a piangere, c’è poco da fare. Ma immaginatelo in un contesto più allegro. Ha la facoltà di moltiplicare i pesci, giusto? Immaginatelo come patron di una s.p.a. in paradiso, leader sul commercio e la distribuzione di prodotti ittici, e non rompete il cazzo.

NON esiste nessun gender, ma studi scientifici di genere fatti negli anni ’70. Come già spiegai anche in questo post. Non è solo roba “pro-gay”.

Analfabetismo funzionale. Fino a ieri nessuno aveva mai menzionato il gender, quindi sono riuscite a passare incolumi cose come: “Fantaghirò”, prodotto Made in Italy, dove una principessa si traveste da uomo ogni due secondi e dove arriva a salvare il suo principe Romualdo, “Mulan”, prodotto Disney, dove una ragazza si traveste da soldato per salvare suo padre, “Sailor Moon”, dove alcune guerriere addirittura si trasformano da uomo a donna… “Lady Oscar”, “Ranma 1/2″… ma immaginiamo se queste cose uscissero oggi, apriti cielo. Eravamo più evoluti negli anni ’90?

Il vescovo di Massa sull’argomento “credo che sia stato lecito per la famiglia spostare la bambina da una scuola all’altra, se i genitori hanno ritenuto di farlo; in Italia i genitori hanno ancora il diritto di provvedere ai figli secondo le proprie convinzioni ideologiche e religiose”. Certo che possono. E chi dice il contrario? Alle persone normali può solo dispiacere che certi bambini abbiano un futuro segnato da genitori idioti, tipo la protagonista di questo post:

Io che poi mi devo mettere a disquisire con delle cavernicole, convinte che Adamo ed Eva siano realmente esistiti e che quindi la bibbia sia un qualcosa che andrebbe preso seriamente alla lettera. Ci vorrebbe un’inquisizione al contrario.