Per la Corte UE (in merito alla Francia), i gay possono essere esclusi dalle donazioni di sangue, questo perché hanno una vita promiscua e le malattie infettive non mancano. Tant’è che descrissi anche un po’ cosa avviene quando un amico gay ti rivela il suo mondo (in questo post). Il ragionamento potrebbe quasi starci insomma, quello che però non mi torna è che il sangue dovrebbe essere controllato a prescindere dopo il prelievo… non è che se lo donano solo gli etero i controlli non li si devono fare più. Non è che se ti becchi l’HIV o la Sifilide per una trasfusione con sangue etero ti incazzi meno.
Il sangue dei gay in caso di contaminazione fa incazzare di più?
Anzi, spesso e volentieri è proprio grazie alle donazioni che si scopre di avere qualcosa, questo perché il sangue viene analizzato e il centro avvisa il donatore. Senza contare che molti beoti sono convinti che la pillola contraccettiva sia uno scudo per tutto, e quindi si scopano la prima meno schizzinosa perché tanto con la pillola stanno protetti. Sono protetti solo dal non dover fare la fila sotto Natale alla Prénatal e basta. Però c’è una soluzione che potrebbe far felici tutti, gay e mentecatti. Si potrebbe fare un bel registro dove uno decide se ricevere il sangue di tutti o se vuole quello solo degli etero, poi però sarà bello assistere a un morente omofobo 0 negativo con nessun donatore etero compatibile, che sarebbe disposto anche ad attaccarsi al cazzo (in tutti i sensi) pur di averne una fiala. Vorrei inoltre comunicare alla Corte UE, evidentemente arretrata, che questi provvedimenti sono inutili a prescindere. Secondo alcuni esimi melariani-naturopati, per sconfiggere l’HIV è sufficiente appendere delle corone d’aglio in casa. No, non sto scherzando. Su Facebook ne parlammo proprio qualche tempo fa.
Oggigiorno non permettere agli omosessuali di donare il sangue solo perché sono…omosessuali, non ha un cazzo di senso. Ai tempi la cosa si poteva capire meglio: l’HIV era un mistero, non esistevano esami accurati per diagnosticare il virus nel paziente in tempi ragionevoli e con la stessa efficacia di oggi. Mi spiego meglio: i rapporti anali sono quelli che presentano più rischio rispetto ai rapporti vaginali, quindi era scontato che senza un’accurata prevenzione e informazione, gli omosessuali erano più soggetti al virus… statisticamente parlando. Se uno si dichiarava omosessuale, era considerato rischioso permettergli di donare il sangue, così come uno dichiarava di bucarsi. Oggigiorno abbiamo test di III e IV generazione che trovano gli anticorpi al virus dell’HIV prestissimo, al massimo 45 giorni dall’ultimo comportamento a rischio: quindi un sieropositivo NON passa mai inosservato, sopratutto se deve donare il sangue; ai tempi invece sì (non a caso alcuni contagi sono avvenuti proprio a causa di trasfusioni). Ora i tempi sono cambiati, l’HIV colpisce TUTTI (non che prima colpisse solo omosessuali e drogati, ma diciamo che erano le categorie più a rischio… statisticamente parlando), e ti dirò di più, colpisce più etero che omosessuali, visto che questi ultimi si sono armati a dovere. Concludo dicendo: all’epoca ‘sta ghettizzazione poteva avere un suo senso, oggi assolutamente NO.
Parole sante, per fortuna siamo migliorati negli esami dagli anni ’80.
Mi dispiace dirlo, perchè ti seguo sempre con interesse, ma questo post è fazioso e scritto senza le adeguate conoscenze in materia di sanità. la scelta della francia, ratificata dalla corte europea, è purtroppo un doveroso e doloroso atto di tutela della salute pubblica, resosi necessario dall’enorme prevalenza dell’infezione nella popolazione omosessuale di quel paese. Quando hai il 50% di casi di una determinata malattia (in questo caso HIV) concentrati in una popolazione particolare (In questo caso gli omosessuali maschi) che a stento super il 5% dell’intera popolazione, la scelta più responsabile è difendere tutti gli altri da quella piccola percentuale. Non è certo il sangue di quel 5% che salverà il mondo, ma, al contrario, quello stesso sangue, pur con tutti i controlli del caso, può causare danni inimmaginabili. Prima di tutto ai pazienti altrimenti sani a cui potrebbe venire somministrato e in secondo luogo (e non è da dimenticare) anche a tutti i tecnici, medici e infermieri che ci lavorano per scoprire se è infetto o meno. Perciò qui non si tratta di discriminazione, si tratta di applicare coerentemente in primo principio della medicina, primum non nocere. è un provvedimento giusto e non bisogna farci sopra ora dell’inutile retorica, perchè ad essere gay-friendly a tutti i costi e senza riflettere, si finisce per dire cose stupide come fanno gli omofobi dall’altra parte
Non siamo negli anni 80, siamo nel 2015. Oggi abbiamo test elisa, test combinati (anticorporali e p24 che riducono il periodo finestra ulteriormente), test potenti e sensibilissimi. Impedire a un omosessuale di donare il sangue solo perché si sospetta abbia avuto più comportamenti a rischio non ha senso, dato che gli eterosessuali non sono di certo immuni al virus, e in quanto a promiscuità, entrambe le categorie vanno a braccetto. Nel campo delle donazioni del sangue, oggi, nessun sieropositivo passa inosservato, questo grazie anche alla prudenza dei centri trasfusionali, oltre che alla potenza dei test odierni. Non parlo solo io, parlano anche persone che lavorano negli ambulatori di malattie infettive e centri trasfusionali.
Non è che ci sia un alto tasso di hiv tra gli omosessuali: è che gli eterosessuali, spesso sposati e con figli, non fanno il test, soprattutto dopo essersi fatti tutte le meretrici della città pagando di più per farlo senza preservativo.
Come dire che io che ho l’ epatite c (anzi avevo, ho finito da un mese la nuova terapia e sono guarito), non posso andare a far esami del sangue per non rischiare di infettare l’ infermiere che fa il prelievo o i tecnici che lo analizzano. Ma va là!
Un’altra idiozia fatta da idioti che dovrebbero rappresentarci e migliorare la vita e la libertà delle persone. Poi non sono solo i gay promiscui è l’uomo maschio sia etero che gay o bisex a essere promiscuo ma ovviamente si punta il dito sempre sui gay. Siamo rappresentati da ignoranti.